Spagnolli avverte i Verdi: sul programma non tratto

Il sindaco: i temi sono stati definiti, non ho intenzione di riaprire la discussione Gelido sull’incontro pre assemblea: è tutto chiaro, non so se è necessario vederli


di Francesca Gonzato


BOLZANO. «I Verdi? Non so se è necessario incontrarli prima della loro assemblea»: anche ieri il sindaco Luigi Spagnolli ha voluto mettere in chiaro che non intende pietire l’appoggio alla giunta. Il giorno prima aveva pubblicato la lettera aperta in cui invita i Verdi a superare le ruggini, ma ribadisce «non tutti tra voi sono degni di fiducia». Lunedì prossimo si terrà l’assemblea dei Verdi per decidere se entrare in maggioranza. Attualmente la giunta Spagnolli conta solo su 21 voti, rispetto ai 23 necessari per la maggioranza in Consiglio.

Il Pd, Sel e «A sinistra per Bolzano» da giorni danno per scontato che si dovrà fare almeno un incontro con i Verdi, prima della assemblea. L’appuntamento ancora non è stato fissato. «Ma lo faremo», assicura la segretaria del Pd Liliana Di Fede. Spagnolli non ne vede l’utilità. «Non so se è necessario vederli. Il 7 settembre decideranno cosa intendono fare». Ma l’assemblea dovrà votare in base a una sua proposta, anche sull’eventuale ingresso in giunta, altrimenti di cosa discuteranno? Così Spagnolli: «C’è un programma e in base a quello si governa. Non ho intenzione di aprire una discussione con i Verdi sui diversi punti, come voleva Cecilia Stefanelli. Se decideranno di andare avanti, c’è un programma che ci guiderà. È di questo che si parla, non di posti di potere». Programma blindato, dunque. «È stato approvato in consiglio comunale e i Verdi hanno partecipato alla sua stesura», risponde Spagnolli, «E quando i Verdi hanno lasciato le trattative, sono rimasti Gallo e Margheri, che hanno tenuto fermo sui punti. Infatti i Verdi hanno lasciato le trattative per Benko, non per altro. Non posso permettermi di riaprire la discussione sul programma: ci sono anche gli altri alleati». Prosegue anche la querelle di Spagnolli con Cecilia Stefanelli, che ha risposto alla sua lettera aperta con un messaggio sferzante («la sfiducia è reciproca»). Secondo Spagnolli, «Cecilia Stefanelli non può mettersi sul mio stesso piano. Come sindaco, ho tutto il diritto di dire che nominerei in giunta persone di cui mi fido. Lei invece non è stata eletta sindaco...».

Nell’incontro con Enzo Bianco (LiberalPd) Spagnolli torna a parlare di politica provinciale e semplificazione: «La politica si rinnova. Se pensiamo ancora di ragionare in base alle etichette di partito non andremo da nessuna parte. Quando si discuterà delle prossime elezioni credo che non potremo più permetterci tante liste e listine. Dobbiamo imparare a fare squadra, anche se non sto parlando di partito degli italiani».

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