la commissione dei 12

Stelvio, sì alla provincializzazione

Norma approvata, introdotto il potere di veto del ministero



BOLZANO. Via libera al Parco nazionale dello Stelvio «provincializzato». La Commissione dei Dodici ha approvato ieri la norma di attuazione sull’attribuzione a Bolzano, Trento e Lombardia delle funzioni del Parco, che conserverà immutato il proprio nome. Si tratta di un nuovo testo, fortemente modificato rispetto alla versione precedente, e che recepisce i punti salienti presentati dal ministero dell’Ambiente, che si era rifiutato di dare il proprio consenso. Le modifiche erano entrate l’11 febbraio nell’intesa firmata da ministero dell’Ambiente, Province di Bolzano e Trento e Regione Lombardia. La paritetica a sua volta le ha recepite nella norma, votata ieri all’unanimità. Convinta anche la trentina Franca Penasa, che nei mesi scorsi si è fatta portavoce dell’allarme suo e delle associazioni ambientaliste su quello che si profilava come uno smembramento integrale del Parco. La norma di attuazione attende ora il via libera da Consiglio dei ministri e Presidente della Repubblica. Gli oneri a carico di Bolzano e Trento, che si assumono anche la quota lombarda, sono di 5,492 milioni di euro all’anno. La configurazione unitaria del parco è assicurata attraverso un comitato di coordinamento e di indirizzo composto da un rappresentante della Provincia di Bolzano, di Trento, della Lombardia, del ministero dell’Ambiente, tre rappresentanti dei Comuni, un rappresentante delle associazioni ambientaliste, un rappresentante dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (nessun gettone di presenza). Una delle novità più importanti è che le proposte di piano e di regolamento del Parco andranno sottoposte al parere vincolante del ministero dell’Ambiente per la verifica di conformità alle linee guida e agli indirizzi approvati dal comitato. La tutela ambientale viene garantita, tra l’altro, nel passaggio della norma che specifica che le funzioni delle Province e della Regione Lombardia «sono esercitate in armonia con le finalità e i principi dell’ordinamento statale in materia di aree protette, nonché con la disciplina dell’unione europea relativa alla rete ecologica natura 2000». Il comitato di coordinamento ha tra le proprie funzioni il raccordo istituzionale tra le Province, la Lombardia, il ministero e i Comuni all’interno del Parco, in collegamento con le associazioni di protezione ambientale e l’Ispra. Come detto sopra, il comitato emana le linee guida e gli indirizzi in base ai quali le due Province e la Lombardia elaborano il piano e il regolamento del Parco per il territorio di propria competenza. I dipendenti con lavoro a tempo indeterminato in servizio oggi al Consorzio del parco nazionale verranno inquadrati nei ruoli delle Province e della Lombardia. La sorveglianza nel territorio altoatesino verrà affidata al corpo forestale provinciale. Il consorzio verrà soppresso. «Nonostante venga introdotto il diritti di veto da parte del ministero, abbiamo raggiunto l’obiettivo principale di assegnare le funzioni alle due Province e alla Lombardia», sottolinea Zeller a proposito del compromesso, «Tale decentramento consentirà una gestione del parco più efficiente e vicina ai cittadini».













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