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Studentati, la lotta degli universitari: "Criteri da cambiare»

Gli studenti di sh.asus dopo il nuovo clic day: «Assegnare i posti in base a parametri di carattere sociale»



BOLZANO. A Bolzano una stanza viene affittata fino a 700 euro al mese. Da qui, la fame di studentati. Perché negli alloggi calmierati, gli universitari bolzanini riescono a trovare un tetto per l’anno accademico alla metà. Ma, ecco la questione, la fame, diventata compulsiva, trasforma le domande per raggiungere i soli 550 posti nelle infrastrutture sovvenzionate in una corsa senza criterio: «Quello che succede è che chi primo arriva meglio alloggia», denunciano gli studenti. Spiegazione: il “clic day”, il giorno in cui la Provincia apre il link per la presentazione online della domande non agisce secondo i canoni del bisogno ma semplicemente a quelli della velocità di accesso. Se si arriva per primi a “cliccare”, come è avvenuto l’altro ieri nel secondo step del “clic” dopo i problemi emersi col blocco del 22 giugno, ecco assegnata la stanza, anche se il più veloce magari, ha un reddito superiore al più lento, abita più vicino a Bolzano e non avrebbe in teoria bisogni così stringenti dell’ultimo. Dunque? “Dobbiamo cambiare il sistema di assegnazione” chiede l’associazione degli universitari altoatesini “sh.asus”. Tanto che la sua presidente, Ariane Benedikter non usa mezzi termini: “Si è visto che l’assegnazione in base alle velocità del clic non funziona e che, inoltre, si tratta di un sistema di consegna ingiusto perchè non vengono presi in considerazione altri criteri oltre alla velocità della domanda”.

Il vice Alexander von Walther propone quindi di passare a criteri sociali e dunque di cancellare il clic day: “La situazione economica di base e dunque la necessità più che la sveltezza deve essere in primo piano nel processo di assegnazione degli alloggi”. Ma gli studenti non si limitano alle parole. L’altro giorno hanno chiesto e ottenuto un incontro alla consulta provinciale per il diritto all’istruzione superiore concepito come una chiara sollecitazione per i politici provinciali.

«Tutti si sono resi conto - rivela Julian Nikolaus Rensi - che c’è del risentimento in mezzo a noie che le cose non possono più andare avanti così. Perchè - ci si è chiesti – nelle altre regioni riescono a distribuire i posti negli studentati secondo protocolli razionali e qui no?» In questi giorni molte altre associazioni e gruppi giovanili stanno organizzandosi per sostenere la necessità di una radicale riforma delle cornici di assegnazione dei posti letto. Anche per la ragione che il contesto è sempre più emergenziale per chi giunge alla Lub da fuori Bolzano. «Le stanze singole possono arrivare a costare anche 700 euro al mese - dice Luca Pini di sh.asus - e questo sul mercato privato. Quindi più del doppio se si confronta con l’affitto richiesto in uno studentato. Che viene sovvenzionato dalla Provincia con fondi pubblici il che depone a favore di una gara d’appalto per le stanze secondo un criterio economico». Mentre ancora non ci sono segnali di avvio per i molti progetti di studentato fermi in Comune nonostante sia ora completata e definita la cornice normativa per il loro inserimento nel contesto urbano, anche in zona non abitative. Secondo l'ultimo dossier sul diritto allo studio universitario (Dsu) del ministero dell’Università e la ricerca al primo novembre del 2022 i posti-alloggio in Alto Adige sono 719.
P.CA.













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