Lo stallo

Studentati? Progetti pronti, ma mancano le convenzioni

Architetti e imprese attendono le specifiche della Provincia Autonoma di Bolzano. Pronte le proposte per 220 alloggi vicino all’ex Bic e per un campus a ponte Resia. Claudio Lucchin e Andrea Saccani: «impossibile muoversi senza criteri»


Paolo Campostrini


BOLZANO. «Non portiamo i progetti? Ma se è da tre anni che Provincia e Comune li hanno nei cassetti...». Ecco il fronte studentati. Le imprese si lamentano come auto tenute ferme ai box a motore acceso.

Palazzo Widmann e Municipio dicono che è tutto a posto, mancano le domande. In realtà, chi deve sventolare la bandiera a scacchi e dare il via ad una corsa che, sola, potrebbe risolvere l'emergenza alloggi per centinaia di potenziali studenti universitari, non lo fa.

Parla Claudio Lucchin: «Uno studentato proposto dalla Habitat vicino all'ex Bic è fatto e finito in progetto e in proposta. Fermo dal 2019». E dunque? «La Provincia non ha ancora approvato e licenziato "la convenzione tipo" con tutti i criteri di accessibilità», insiste l'architetto. E da Area 17 confermano: «Appena la Provincia aveva fatto intendere di voler sbloccare questi alloggi a Bolzano sud - spiega Andrea Saccani - si è elaborato una proposta-progetto in via Siemens. Ma anche altre».

Perché non si procede? «Chiedetelo in giunta. Come si fa ad avviare una procedura senza convenzione?». Eccolo il nodo. Il calvario era iniziato quando, circa ormai quattro anni fa, Unibz aveva implorato le istituzioni di procedere con l'edificazione degli studentati. Obiettivo: abbattere in parte il caro prezzi degli alloggi privati e evitare che il 30% degli studenti ogni anno rinunci alla frequenza per mancanza di posti letto. Detto fatto. Sono intercorsi colloqui incrociati Comune-Provincia, con la seconda che chiedeva di sbloccare le destinazioni d'uso urbanistiche e il primo che faceva dipendere questo dal divieto di mutare la destinazione per almeno vent'anni, evitando così possibili speculazioni dei privati.

Il blocco tavolare è stato inserito, il Comune si è detto allora disposto ad accettare le domande ma, a questo punto, manca ancora lo snodo amministrativo: la convenzione approvata con i criteri di accessibilità ai bandi. «È come voler partecipare a un concorso senza sapere le materie oggetto dell'interrogazione», commenta Lucchin. Dunque tutto fermo. Quali sono i due studentati degli almeno cinque ormai definiti nei contenuti già in campo?

Quello della Habitat progettato da Claudio Lucchin poggia su un terreno nei pressi della Metro. Potrà contenere 220 alloggi ed ha il vantaggio di essere a cento metri dal "Noi", dove è in fase avanzata di costruzione la nuova facoltà di Ingegneria. Proprio il suo arrivo, con la certezza che dovrà accogliere almeno 500 studenti e docenti, aveva indotto Unibz a aumentare la pressione su Provincia e Comune. Perché ad oggi non si saprebbe dove metterli a dormire.

Anche il progetto di Area 17 è previsto a Bolzano sud. Pure questo in una location strategica, sotto ponte Resia, nei pressi della facoltà di ingegneria in costruzione. Il gruppo Dalle Nogare di Trento ha investito sul progetto già tre anni fa. «Speriamo di ottenere al più presto l'autorizzazione - era scritto nella domanda depositata - al fine di ultimare i lavori prima del 2024».

Questo un po' di tempo fa. Con i ritardi in essere, sarà difficile. Mentre è quasi certo che la facoltà sarà terminata entro il prossimo anno, massimo primi mesi del 2024. Questo studentato avrà biblioteca, zona fitness, spazi verdi: un campus. Accanto è attivo un hotel B&b, da eventualmente offrire ai docenti. Insomma, le imprese sono pronte. Aspettano solo la convenzione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità