Sulle piste della Val Martello, la neve lasciata in “letargo” d’estate

Un progetto del Tis per conservare la neve dell'inverno scorso permette di iniziare la nuova stagione con due settimane d’anticipo



Alla fin dello scorso inverno nel centro di sci di fondo della Val Martello poco più di 3.000 metri cubi di neve sono stati salvati dal caldo sole estivo, lsciandoli in “letargo”. Grazie a progetto di cosiddetto “snow-farming”, il centro di biatlon della Val Martello potrà preparare le piste di sci da fondo per la stagione invernale già a metà novembre, ovvero due settimane prima del previsto.

Lo scorso febbraio grazie alle ideali condizioni metereologiche, in Val Martello sono stati prodotti 5000 metri cubi di neve tecnica, che è stata mandata in “letargo estivo”: la neve è compattata in un luogo all’ombra dove è stata coperta con uno strato di cippato di legno spesso tra i 30 e i 40 centimetri. Il 12 novembre sono iniziati i “lavori di scopertura”. Il risultato: oltre 3000 metri cubi di neve sono sopravvissuti all’estate, nonostante i mesi di luglio e agosto siano stati più caldi della media. Con la neve del progetto di snow-farming si è così potuto preparare senza problemi con due settimane d’anticipo il percorso di 1,5 km della pista da allenamento del centro di biatlon della Val Martello.

Il deposito estivo della neve messa "in letargo".

Il vantaggio di questo procedimento è facilmente intuibile: in questo modo il centro biathlon della Val Martello è indipendente dalle condizioni atmosferiche e può offrire agli atleti da metà novembre piste ben preparate che nevichi o meno. Anche la nevicata ormai prossima che anticiperà l’inverno in Val Martello non cambia le cose: «Non si può mai sapere quanta neve cadrà dal cielo - afferma Thomas Egebrecht, Manager del Cluster sport & winterTECH del TIS -. Per la preparazione delle piste non è sufficiente che nevichi. Deve cadere abbastanza neve, e questo non lo può garantire nessuno». Inoltre la neve tecnica che è stata “estivata” in Val Martello, è di buona qualità e offre le migliori condizioni per l’allenamento dei biatleti.

Il procedimento di coprire un deposito di neve con i trucioli di legno viene dalla Scandinavia e ci sono stati esperimenti analoghi a Davos, in Svizzera. Lì si è potuto conservare la neve per tutta l’estate perdendo appena il 25-30% della quantità di neve.

La neve conservata d'estate viene sistemata sulla pista di biathlon della Val Martello.

 

Il centro di biathlon della Val Martello è situato a un’altezza di 1.700 metri e per questo vanta condizioni simili a quelle della Snow-Farming di Davos che è situata a 1.560 metri sul livello del mare. L’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe di Davos è inoltre partner del progetto Snow-Farming.

Nel corso del progetto non si è voluto soltanto portare a fine estate la maggior quantità di neve possibile, ma individuare anche il metodo più efficiente per isolare un deposito di neve. Per questo motivo la neve da conservare durante l’estate è stata suddivisa in due settori: la prima sezione è stata ricoperta soltanto da cippato; la seconda è stata ricoperta da cippato, sui cui è stato teso del pile bianco. Il pile dovrebbe riflettere la luce del sole riducendo in questo modo l’intensità dell’irradiazione solare nei confronti del deposito di neve. Durante i lavori di scopertura è stato chiaro che la neve nel primo settore si è sciolta di meno, affermando così che la copertura con cippato è la più efficiente.

«Di base si può dire che il cippato ha provato la propria qualità isolante, oltre ad avere il vantaggio di essere anche una materia prima rinnovabile. Il pile aggiunto nella seconda sezione del deposito di neve non ha riportato vantaggi significativi» conclude Thomas Egebrecht del Cluster sports&wintertECH.













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