Taglio vitalizi, ex senatori in attesa 

Meinhard Durnwalder (Svp) nel gruppo di lavoro. L’ex deputato Lanzinger annuncia ricorso



BOLZANO. Ex deputati decurtati, senatori in attesa. Montecitorio ha sorpassato Palazzo Madama votando giovedì la «delibera Fico» che rivede i vitalizi degli ex deputati, con tagli che nel caso degli altoatesini arrivano al 70%: è bastato ricalcolare gli assegni con il sistema contributivo. Annunciati oltre cento ricorsi in tutta Italia. Si sta muovendo anche Gianni Lanzinger, avvocato, ex deputato, il cui vitalizio passerebbe da 3.108 a 1.271 euro.

Il Movimento 5 stelle, che ne ha fatto un cavallo di battaglia, punta ora al Senato. Ci sono state polemiche sulla differenza di passo tra i due rami del Parlamento, la Camera guidata da Roberto Fico del Movimento 5 Stelle, il Senato presieduto da Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia). Questi sono i dati (riferiti al 2016) dei vitalizi degli ex senatori altoatesini (escluse le reversibilità a vedove e vedovi): Roland Riz (6.939 euro netti), Helga Thaler Ausserhofer (6.628 euro netti), Oskar Peterlini (4.521 euro), Karl Ferrari (3.408 euro), Armin Pinggera (2.381 euro), Lionello Bertoldi (2.381 euro), Adriana Pasquali (2.381 euro), Luis Kofler (2.381euro). In base ai coefficienti di ricalcolo, anche gli ex senatori possono aspettarsi decurtazioni pesanti a vitalizi, in particolare con una sola legislatura.

«Si era pensato a un percorso comune. Ci è dispiaciuto per lo scatto in avanti deciso dall’ufficio di presidenza della Camera», fa sapere il senatore Meinhard Durnwalder (Gruppo per le autonomie). Se alla Camera la Svp non ha alcun rappresentante nell’ufficio di presidenza, al Senato c’è Durnwalder (segretario dell’ufficio di presidenza). Il M5S teme che il Senato possa affossare il taglio dei vitalizi. «Non credo assolutamente. Oltre al M5S, anche la Lega si è schierata a favore, la maggioranza c’è. Credo che sarà solo questione di tempo», spiega Durnwalder. Alla Camera nell’ufficio di presidenza non c’è stato alcun voto contrario, nonostante i dubbi giuridici: oltre a M5S e Lega, hanno votato a favore i rappresentanti di Pd e Fratelli d’Italia. Astensione di Forza Italia. LeU non ha partecipato al voto. Così Durnwalder ricostruisce il lavoro del Senato sul taglio ai vitalizi: «Nelle discussioni tra i due uffici di presidenza era stato concordato che i colleghi della Camera si sarebbero occupati dei coefficienti di ricalcolo, mentre al Senato avremmo approfondito il tema della legittimità costituzionale dell’intervento e se fosse più opportuno procedere con una legge o con una delibera dell’ufficio di presidenza. Ecco perché la presidente Alberti Casellati ha chiesto un parere al Consiglio di Stato e avremo in audizione il presidente dell’Inps Boeri. Poi la Camera ha deciso di votare e adesso vorrebbero che il Senato semplicemente recepisse la loro delibera. Il Senato ha una sua autonomia e dignità, credo che ci sia il tempo per approfondire i quesiti». Durnwalder cosa voterà? «Tendenzialmente sono d’accordo con il sistema contributivo, che riguarda ormai tutti gli eletti. Ma il tema dei ricorsi c’è». (fr.g.)

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