Tassa di soggiorno, il consiglio vota l’aumento del 30%

Rincaro di 30 centesimi: gli effetti dal 1° gennaio 2017 All’ordine del giorno anche l’elezione delle commissioni


di Giuseppe Rossi


MERANO. Il primo atto ufficiale della nuova maggioranza che governa la città di Merano a guida Paul Rösch riguarda l'innalzamento delle imposte. Non un bel viatico, soprattutto dopo che il primo atto, questa volta del sindaco in prima persona, è stato quello di dare l'assenso all'abbattimento del pioppo monumentale di 203 anni al parco Sissi. Le tasse, magra consolazione, non sono quelle a carico dei cittadini, bensì dei turisti.

Accogliendo in pieno la proposta dell’Azienda di soggiorno, il consiglio comunale il 30 giugno è chiamato a votare la delibera con la quale viene aumentata in media del 30% l'imposta corrisposta dai turisti per ogni pernottamento nelle strutture alberghiere della città. Gli effetti si vedranno però a partire dal primo gennaio del 2017, quindi ci sarà tempo quasi un anno e mezzo per metabolizzare l'aumento. L'imposta per gli hotel a cinque stelle passerà da 1,30 a 1,60 euro a notte, per gli alberghi a 4 stelle da 1 euro a 1,30 euro e per tutto il resto delle strutture ricettive, camping compreso, da 70 centesimi a un euro.

È la legge provinciale istitutiva dell'imposta di soggiorno a consentire, dopo i primi due anni di applicazione, i primi ritocchi. E Merano, come del resto i Comuni del circondario, non si sottraggono a questa scelta, anzi la applicano appieno e con gli aumenti più alti possibili.

Ma il consiglio comunale convocato dalla presidente Francesca Schir per il 30 giugno non si limiterà a trattare l'adeguamento dell'imposta di soggiorno. Dopo la giunta, ora la nuova maggioranza che governa Merano deve pensare alla composizione delle commissioni consiliari permanenti. Per il 30 giugno, la presidente del consiglio comunale ha convocato i 36 consiglieri per affrontare un ordine del giorno composto da sei punti.

I consiglieri comunali dovranno nominare i tre membri della commissione elettorale, quindi quelli delle commissioni permanenti: affari istituzionali e bilancio, lavori pubblici, affari sociali e cultura. I componenti di ciascuna delle tre commissioni scendono da 9 a 7 per decisione della maggioranza e tra i 21 membri da eleggere 8 dovranno essere di opposizione, 9 di madrelingua italiana (l'interetnicità sostenuta a spada tratta dal sindaco si scontra con autonomia provinciale, statuto e regole) e cinque donne. Saranno poi gli eletti a scegliere tra loro il ruolo del presidente.

Ultimo punto all'ordine del giorno della seduta del 30 giugno sarà l'argomento gettoni di presenza. La maggioranza proporrà per le sedute di consiglio comunale di mantenere i 100 euro lordi, mentre per la partecipazione alle commissioni la legge regionale impone almeno una riduzione del gettone del 50%. Toccherà al consiglio comunale stabilire se lasciare il massimo del consentito (50 euro a seduta) o se ridurre ulteriormente l'importo. I gettoni non potranno essere cumulati in caso di sedute celebrate lo stesso giorno.













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