Tassisti dal giudice contro i noleggiatori

Guerra legale su due fronti: pubblicità ingannevole e concorrenza sleale con danni commerciali



BOLZANO. I tassisti dell’Alto Adige sono sul piede di guerra e lamentano forme di concorrenza sleale da parte dei gestori del servizio di noleggio di automezzi con conducente. La legge quadro numero 21 del 1992 prevede due tipi di servizio nel settore trasporto persone: i taxi che prestano servizio con sosta in piazza e tariffe ed orari stabiliti dalle amministrazioni comunali di competenza ed il noleggio da rimessa che prevede la possibilità di noleggio di automezzi con autista per il trasporto complessivo di massimo 8 persone, con tariffe non vincolate alle decisioni del Comune di competenza e concordate privatamente con il cliente. Si tratta di tipologie che vanno ad integrare il servizio pubblico di trasporto persone. Nella nostra provincia, come altrove, il servizio taxi con piazzole di sosta su strade e piazze, è previsto solo nelle città, con numero prestabilito di licenze ed orari e tariffe decisi dall’amministrazione comunale. A Bolzano i tassisti autorizzati sono 50.

Altre licenze sono attive a Merano, Bressanone, Vipiteno e Brunico. Ora però la convivenza con i noleggiatori da rimessa si sta facendo più dura ed i tassisti di tutta la provincia hanno deciso di avviare un’azione legale nei confronti dei noleggiatori accusandoli sostanzialmente di pubblicità ingannevole con conseguente concorrenza sleale e danno commerciale.

«La situazione è diventata insostenibile - puntualizza Mauro Ortombina del radiotaxi Bolzano e rappresentante regionale dell’Unione radiotaxi d’Italia - sono sempre più numerosi i noleggiatori da rimessa che si spacciano per tassisti. Basta fare una semplice ricerca in google e sulle “pagine gialle” del telefono per rendersi conto di quanti siano i noleggiatori da rimessa che si presentano in realtà come tassisti non avendone titolo». Quantificare i danni commerciali provocati non sarà facile ma la prima azione legale decisa dai tassisti intende colpire la cosiddetta pubblicità ingannevole con ricorso all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e, successivamente, al tribunale civile per ottenere un adeguato risarcimento. «Non è la prima volta che emergono gestioni non regolari del servizio di noleggio da rimessa - spiega ancora Ortombina - possiamo dire che nasce un furbo al giorno. Ora però abbiamo deciso di difenderci nelle sedi opportune perchè la concorrenza sleale sta creando troppi danni». (ma.be.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità