Tassisti mobilitati, campagna anti-violenza

Ortombina: «Pronti ad incontrare le donne e a garantire più sicurezza». Commissione pari opportunità contro il sindaco


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Alla vigilia della manifestazione di protesta di domani davanti all’area taxi della stazione; pressato dagli attacchi esterni e dal crescente imbarazzo interno alla categoria, dopo che una settimana fa aveva votato contro la sospensione della licenza al tassista - Armando Sacco Zaut, 40 anni - accusato di aver aggredito una donna keniota, il presidente della cooperativa RadioTaxi Mauro Ortombina, ieri sera in una nota inviata alle redazioni ha annunciato una campagna contro la violenza alle donne: «Da un brutto episodio nasce qualcosa di positivo per la città. Il presidente e alcuni dirigenti della Cooperativa RadioTaxi Bolzano, dopo l’episodio del 2 dicembre che ha visto una cliente denunciare un’aggressione da parte di un tassista, propone di incontrare una delegazione delle donne. La Cooperativa RadioTaxi, nel ribadire come ogni forma di violenza sia fuori dal proprio codice etico di condotta, ha immediatamente collaborato con l'amministrazione comunale, mettendo a disposizione ogni strumento utile a far luce sull’episodio. Episodio che verrà poi valutato dalla commissione comunale taxi, come anche ribadito dal sindaco Caramaschi. La comune volontà di superare un brutto episodio trasformandolo in un’occasione di crescita per la città di Bolzano, ha messo in moto il desiderio di costruire un servizio Taxi sempre migliore. Per questo la Cooperativa si dichiara fin d'ora disponibile di concerto con tutte le parti, ad intraprendere future iniziative atte al raggiungimento dell'obiettivo».

La lettera aperta. Dell’aggressione avvenuta il 2 dicembre a ponte Palermo, è tornata ad occuparsi ieri la giunta comunale dopo che la presidente della Commissione pari opportunità della Provincia Ulrike Oberhammer ha inviato una lettera aperta molto dura al sindaco, in cui, appellandosi al regolamento, si torna a chiedere la sospensione della licenza. «Incomprensibile e scandaloso - scrive Oberhammer - il fatto che diversi membri di una commissione consultiva insediata dal Comune ignorino i fatti in presenza di una registrazione vocale e di un referto medico che confermano indubbiamente le aggressioni verbali e fisiche subite dalla vittima. In questo modo viene sminuita la gravità del fatto, non presa sul serio la vittima e protetto l’aggressore che non deve rispondere dell’accaduto. Inoltre questa discussione avviene ai danni della donna che ha avuto il coraggio di rendere pubblica l’aggressione». La presidente della Commissione incalza il sindaco affinché intervenga: «Lei ha il compito di tutelare la sicurezza di tutte le donne nel territorio comunale. La sospensione della licenza, tenendo conto della gravità della violazione, sarebbe più che dovuta, anche per dare un segnale che il Comune di Bolzano non tollera e non banalizza la violenza sulle donne. Solo allora le donne potranno nuovamente utilizzare un taxi senza paura. Sarebbe anche un segnale importante per i tanti tassisti che eseguono il loro lavoro con professionalità e cortesia».

Il sindaco. Ma Caramaschi ribadisce che “il regolamento taxi vigente non prevede la possibilità per il sindaco di sospensione immediata della licenza senza aver prima aver sentito il tassista che ha 20 giorni per presentare le controdeduzioni”. «L'accusa - dice Caramaschi - di non tutelare le donne è offensiva e non corrisponde allo spirito, ai principi e agli ideali propri di questo sindaco, di questa giunta e di questa amministrazione».

L’inchiesta. Fin qui l’aspetto amministrativo, per quanto riguarda invece l’inchiesta penale il sostituto procuratore Axel Bisignano ha disposto l’interrogatorio del tassista. Armando Sacco Zaut, difeso dagli avvocati Alberto Valenti e Andreas Tscholl, è indagato per lesioni personali, rapina, minacce.













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