Taxi anti-violenza, boom di richieste

Un gruppo di donne di Oltrisarco chiede al Comune che si anticipi dalle 22 alle 19 il servizio di trasporto “rosa”


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Un taxi-antiviolenza per rispondere ad una sensazione di insicurezza che in inverno diventa più forte, perché fa buio prima.

La richiesta all’amministrazione comunale è di questi giorni, dopo che l’impressione di non sentirsi sicuri girando in città la sera, è diventata paura “vera” da quando, mercoledì scorso, una donna di 50 anni tornando a casa, poco dopo le 19 in via Castel Flavon ad Aslago, è stata aggredita e trascinata a terra da un malvivente con un casco nero che le ha strappato dal cestino della bicicletta la borsetta.

Poi è scappato, approfittando della scarsa illuminazione della zona.

A quel punto un gruppo di donne del quartiere Oltrisarco-Aslago ha deciso di prendere le contromisure, ovvero dopo una certa ora si preferisce tornare a casa in taxi, usufruendo del “servizio rosa”. Istituito anni fa dal Comune, prevede che le donne che lo utilizzano dalle 22 alle 6 di mattina e dalle 20 sempre fino alle 6 per le over 65, hanno diritto ad un rimborso di tre euro.

In base al regolamento, a fine corsa, il tassista rilascia un bonus che si consegna ai centri civici o all’Ufficio relazioni per il pubblico in Municipio per il rimborso; vengono rimborsati fino ad un massimo di venti bonus all’anno.

«In inverno però - spiega Bruno Pedroni, vicepresidente della Cooperativa RadioTaxi - arriva buio presto, quindi le signore chiedono al Comune di anticipare l’orario del taxi rosa per tutte a partire dalle 19. Noi siamo pronti a sostenere la richiesta e già oggi il presidente della cooperativa Mauro Ortombina invierà una mail in Municipio».

Ma la città è diventata davvero meno sicura o è un discorso di sensazioni che certi episodi, come la rapina dell’altra sera, amplificano?

«Bisogna ammettere che il questore - spiega Pedroni - ha potenziato la presenza di pattuglie sul territorio, però parlando con la clientela femminile si avverte una crescente sensazione di insicurezza. Che, ovviamente, è più forte in chi abita nelle zone più isolate e meno illuminate della città. Dopo quello che è successo ad Aslago c’è un clima di paura. Per questo abbiamo deciso di fare anche noi la nostra parte».

Di cosa si tratta?

«Semplice: d’ora in poi quando si accompagna a casa una donna, prima di ripartire il tassista aspetta e controlla che entri nel portone del condominio e quindi sia al sicuro. Un piccolo accorgimento che può contribuire a sentirsi più tranquille».

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