Terme di Merano: risarcimento da 2,8 milioni di euro ai due progettisti

Il Tribunale ha accolto l’istanza degli architetti germanici: Zillich e Baumann avevano ricevuto l’incarico, poi revocato


di Giuseppe Rossi


MERANO. Oltre un euro di risarcimento per ciascuno dei 2,5 milioni di visitatori e clienti, 2,8 milioni per l'esattezza. Questo l'importo che le Terme Merano spa sono chiamate a risarcire ai progettisti Ruediger Baumann e Julia Zillich, gli architetti germanici che nell'anno 2000 si erano aggiudicati il concorso d'idee per realizzare il nuovo centro termale e poi la progettazione esecutiva dell'opera.

A fine 2001, prima ancora di consegnare il progetto esecutivo pronto, la coppia di tecnici era stata esautorata dall'incarico, innescando una serie di accuse reciproche, che hanno finito per essere trattate in tribunale. Nei giorni scorsi, in prima istanza, la sezione meranese del tribunale ha dato ragione ai due progettisti germanici, riconoscendo loro un risarcimento di ben 2,8 milioni di euro per il mancato guadagno e probabilmente anche per lo sfruttamento del progetto, che con la propria originalità era riuscito a prevalere su una concorrenza di oltre centoventi altre proposte.

I progetti erano stati talmente tanti, che gli allora vertici delle Terme Merano spa, guidati dal presidente Manfred Koenig, avevano deciso di organizzare addirittura una mostra espositiva. La soluzione Zillich-Baumann alla fine era stata scelta proprio per l'indicazione di portare verso il Passirio il complesso termale e l'albergo e lasciare spazio al grande parco nella parte più a sud dell'enorme area a disposizione delle Terme. Una scelta che allora aveva provocato anche profonde reazioni contrarie tra gli abitanti per il sacrificio di una serie di grandi alberi presenti lungo l'allora viale delle Terme.

Julia Zillich e Ruediger Baumann a distanza di dieci anni dall'avvio della causa legale, vedono ora riconosciute le loro richieste e la loro tesi. La decennale vertenza giudiziaria però è destinata a non finire qui, visto che molto probabilmente la società termale deciderà di ricorrere contro la sentenza. La decisione ultima sarà presa il prossimo 24 settembre, quando il consiglio d'amministrazione di Terme Merano spa, presieduto da Andreas Cappello, affronterà la spinosa e soprattutto onerosa vicenda e deciderà il da farsi.

Se si deciderà di scegliere, come pare ormai inevitabile, la strada del ricorso, toccherà all'avvocato Karl Zeller, legale di fiducia della spa a capitale provinciale anche nella prima fase del processo, riprendere in mano tutte le carte e cercare di sovvertire il giudizio.

Nel primo anno in cui Terme Merano spa chiudono il bilancio con un utile d'esercizio al netto di interessi passivi e ammortamenti, la sentenza di primo grado del tribunale, arriva come una pesante tegola, che rischia di annullare quanto di buono e i risparmi che sono stati operati nel corso dell'ultimo biennio.

Un risarcimento da 2,8 milioni di euro è una somma decisamente rilevante, ma evidentemente, alla luce della sentenza, i giudici hanno ritenuto più che fondate le ragioni addotte dai due professionisti in un primo tempo apprezzati dal committente meranese anche per l’originalità della soluzione proposta e poi “cacciati”, affidando ad altri il compito di fare il progetto esecutivo e seguire la realizzazione dell’opera.

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