Salute

Terza dose anche ai sessantenni. L’Asl: «È questione di giorni» 

La campagna vaccinale avanza, via libera dal ministero alla dose aggiuntiva. Il direttore generale Florian Zerzer: « L’intenzione è di partire a brevissimo. Mi preoccupano i quasi 20 mila over 60 non ancora immunizzati». In Alto Adige gli “over” vaccinati sono 119.088


Valeria Frangipane


BOLZANO. Dopo i fragili e gli over 80 via libera alla terza dose ai sessantenni a distanza di almeno 6 mesi dalla seconda. Lo stabilisce una circolare del ministero della Salute che avvia così la somministrazione della cosiddetta dose “booster” (aggiuntiva) per queste fasce di popolazione.

E in Alto Adige quando si comincia a immunizzare i 119.088 over 60 che hanno detto sì al vaccino (ricordiamo che oggi il Greeen pass con due dosi vale 12 mesi)? «Questione di giorni». Dice il direttore generale dell’Asl, Florian Zerzer.

«Ci aspetta una settimana molto impegnativa. Andiamo avanti con le terze dosi dei pazienti “fragili” ed iniziamo a vaccinare con l’aggiuntiva gli over 80. In più venerdì 15 ottobre scatta il Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori pubblici e privati e speriamo che molti dei 45/50 mila che non si sono ancora vaccinati ci ripensino. Abbiamo allargato l’offerta e siamo pronti a prolungare gli orari anche la sera se la partecipazione sarà importante».

Il direttore spera ma i segnali non sono incoraggianti. «Appeno capiamo la portata della domanda possiamo definire una data anche per la terza dose over 60. Posso dire che sarà questione di giorni».

Zerzer è più che soddisfatto della novità ma spiega che in Alto Adige ci sono ancora quasi 20 mila over 60 che non si sono ancora fatti vaccinare. «E purtroppo sta salendo la percentuale dei sessantenni testati positivi».

Sono al 17% e la settimana scorsa erano appena all'11%. Calano invece dal 34 al 30% gli under 20 con il Covid.

Ma perchè è necessaria una strategia sulla terza dose? Perché - spiega Fondazione Gimbe - anche se in tutta Italia il Covid arretra, si registra un lieve, ma costante, calo dell'efficacia vaccinale su ospedalizzazioni, Terapie intensive e decessi, in più la stagione invernale è alle porte ed esiste un’ampia disponibilità di dosi (>13 milioni).

Dentro l’Azienda sanitaria sono stati finora sospesi 450 collaboratori (su un numero complessivo di 589 non vaccinati). Zerzer dice che il problema letti esiste e l’Azienda ha chiesto aiuto alle cliniche che hanno dato, per ora, disponibilità di 17 letti (10 Bonvicini a Bolzano e 7 Villa Sant’Anna a Merano). «Noi ci dobbiamo confrontare con 450 collaboratori in meno ma il problema tocca in maniera seria anche le case di riposo che hanno chiuso gli accessi agli ospiti. Per cui succede che l’anziano di una Rsa, ricoverato per un determinato periodo in ospedale, non venga riaccolto in struttura. Ci troviamo quindi con le dimissioni bloccate e per uscirne abbiamo chiesto aiuto alle cliniche per il ricovero di pazienti anziani post acuti».

In farmacia si usano già da settimane, e sono validi per il Green Pass, ma in questi giorni è arrivato l’ok del ministero alla domanda supplementare rivolta dal presidente Arno Kompatscher.

I test utilizzabili - sempre alla presenza di un medico o di un infermiere - si confermano dunque: test nasofaringei antigenici e test nasali. Questi ultimi sono meno invasivi e più rapidi. E piacciono alle aziende. I test - conclude Zerzer - hanno lo stesso prezzo: 15 euro. Salvo sconti.













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