Provinciali 2023

Terzo mandato, il dilemma di Kompatscher

Il governatore gioca d’anticipo: «Annuncerò entro ottobre se ricandidarmi». Si apre la gara per gli eventuali sfidanti Se il presidente darà la disponibilità, la Stella alpina difficilmente potrà osteggiarlo


Francesca Gonzato


BOLZANO. Per Arno Kompatscher è il momento delle scelte. Il presidente annuncerà a breve se intende ricandidarsi per la terza legislatura (ottobre 2023). Non era scontato che ci si arrivasse con due anni e mezzo di anticipo, ma per il presidente ciò potrà costituire un vantaggio e una esigenza di chiarezza è emersa nella stessa Svp.

Negli ambienti politici la ricandidatura viene considerata certa. Questa la posizione di Kompatscher: «Mi sto confrontando con la famiglia. Avrò le idee chiare in autunno, tra settembre e ottobre, e avvertirò subito il partito, cui spetta la decisione sui nomi per il 2023». La scelta dei tempi è di per sé una notizia, tenendo conto delle dinamiche di un partito articolato come la Svp e dei rapporti interni.

Il momento delle scelte

Come presidente in carica Kompatscher (50 anni) ha deciso di giocare di anticipo e portare velocemente la Svp a una scelta. Che si debba confrontare con un fronte di avversari di peso nel partito non è una novità. Ma un punto viene considerato ineludibile. Se il presidente in carica decide di mettersi a disposizione per un ulteriore mandato, difficilmente la Svp potrà affossarlo. Potrebbero essere organizzate primarie con uno o più sfidanti, ma come «riscaldamento» per le elezioni e per lanciare qualche candidato di punta per la lista. Non una vera guerra al Landeshauptmann uscente.

E quindi: se gli avversari di Kompatscher e i gruppi di interesse di riferimento intendono giocare la partita su Palazzo Widmann, è probabile che si muovano prima che Kompatscher sciolga le riserve. Come? Affossandone la candidatura, convincendolo o mettendolo davanti al fatto compiuto: «Non avrai il sostegno adeguato». Visto che l’annuncio arriverà in autunno, i giochi saranno velocissimi.

C’è chi fa invece un altro ragionamento: due anni e mezzo sono un tempo lungo, Kompatscher rischia di arrivare al voto logorato. In sintesi, se non scoppierà la guerra, se Kompatscher annuncerà la sua disponibilità, è probabile, ma naturalmente non certo, che diventi il candidato della Svp.

La terza volta

La legge provinciale e lo statuto della Svp consentono il terzo mandato del presidente. Al suo debutto Kompatscher aveva dichiarato che due legislature possono bastare. Nel partito lo avevano preso in parola, poi ha fatto marcia indietro, sfumando i toni sull’argomento. Se metterà a disposizione la sua candidatura, lo attende come minimo una serrata richiesta di chiarimenti.

Le alternative possibili

Le ipotesi di candidati alternativi sono note. Il successore per eccellenza sarebbe Philipp Achammer: giovane Obmann e assessore a Scuola ed Economia. L’inizio della seconda legislatura è stata segnata dallo sgarbo della mancata vice presidenza ad Achammer. I rapporti tra i due ne hanno risentito. Con il passare dei mesi Achammer sembra sempre meno interessato a proporsi. E con la responsabilità di Obmann non avrebbe intenzione di sfidare apertamente Kompatscher, nel caso questi si proponesse per la terza candidatura.

Può ambire a un terzo giro a Bruxelles Herbert Dorfmann, altro candidato alla successione considerato assai meno probabile e interessato di un tempo.

Il più forte è probabilmente il senatore Meinhard Durnwalder, in ascesa, determinato e pusterese, quindi avvantaggiato in partenza. Che sia altrettanto motivato a candidarsi non è detto. Di certo è l’alleato forte della Lega, patto sancito nella Commissione dei Sei con Roberto Calderoli. Se la Svp decidesse di puntare finalmente su una donna, le possibili candidate con posizioni di rilievo istituzionale non mancano, dalla vice presidente Waltraud Deeg (pure pusterese), alla capogruppo al Senato Julia Unterberger (espressione però della minoranza di centrosinistra nella Svp) alla capogruppo alla Camera Renate Gebhard. Thomas Widmann come bolzanino partirebbe svantaggiato. Se la Svp decidesse di scommettere su di lui, spenderebbe la carta della gestione della pandemia.

Entrando nel territorio incognito degli outsider, si può accennare solo a un paio di nomi circolati, dal «giovane in ascesa» (da anni) Martin Ausserdorfer, ex presidente di Sta, sindaco di San Lorenzo di Sebato, al presidente dell’Unione commercio Philipp Moser. Nelle professioni e nelle imprese donne spendibili non mancano. Ma la candidatura outsider sembra esclusa, per ragioni di peso su cui nella Svp stanno ragionando.

I pro e i contro

Che non ci sia (ancora) la gara per sostituire Kompatscher è palese. La candidatura del 2023 sarà particolarmente scomoda e rischiosa. La prima ragione si chiama «pandemia»: ha dominato già un anno e mezzo di legislatura. Scelte impopolari, tagli al bilancio che iniziano a produrre effetti, rapporti annullati o quasi con la cittadinanza, a causa della cancellazione degli eventi. La Svp parte con soltanto 15 consiglieri, non può permettersi di perderne altri. Serve un candidato rodato, non l’ avventura con un outsider.

I possibili sfidanti di Kompatscher potrebbero non avere intenzione di lasciare comode posizioni con il rischio di bruciarsi. E Kompatscher? Kompatscher avrà voglia?

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità