Test Invalsi, alunni rimandati in italiano

Secondo il Ministero «soffriamo» fino alle medie. Promossi in matematica. Minnei: «Meno peggio che in passato»


di Alan Conti


BOLZANO. I risultati nazionali dell’Invalsi rispettano la tradizione in terra altoatesina piombando tra i banchi provinciali con il loro carico di luci e ombre. Andiamo bene in matematica, ma patiamo - non poco - in italiano almeno fino alle medie. In generale siamo tornati sopra la linea di galleggiamento della media italiana, ma siamo ancora staccati in modo preoccupante dal Nord Est e dai cugini trentini in particolare. Abbiamo superato le difficoltà degli anni scorsi, ma ancora non siamo ai vertici. Insomma, c’è sempre un “ma” di troppo nella valutazione di questi risultati standardizzati presentati ieri a livello nazionale.

I test Invalsi, è bene ricordarlo, si fanno solamente a step regolari. Li sostengono, per intendersi, solo gli studenti della seconda e quinta primaria, i colleghi di terza media e i ragazzi di seconda superiore.

Due le materie trattate ieri da Invalsi. Ovviamente le due più classiche: italiano e matematica. Sulla prima le scuole altoatesine pagano dazio fino alle medie. Fatta a 200 la media nazionale del punteggio, infatti, nè in seconda elementare nè in quinta riusciamo a superarla. Le scuole provinciali, infatti, rimangono su un punteggio medio tra i 195 e 200. Si torna a crescere dalla terza dove si ottengono risultati brillanti ben oltre il 205, salvo assestarsi un po’ più in basso in seconda superiore (204). Bene, invece, il raffronto in matematica rispetto alla media nazionale. Gli studenti altoatesini rimangono costantemente sopra il trend del resto del Paese, salvo la seconda elementare dove i valori coincidono. In nessuno di questi casi, però, riusciamo a superare le medie delle scuole di tutto il Nord Est e di Trento che viaggiano su valori decisamente più alti. Difficile capire il perchè. «Probabilmente - prova a spiegare la sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei - ci sono degli aspetti nella gestione dei docenti trentini mirata a questo tipo di obiettivi. Noi abbiamo iniziato a realizzare progetti specifici da poco e cominciamo a vedere i primi frutti». Già perchè in via del Ronco ci si accontenta dell’avvenuta inversione di rotta. «Se consideriamo che solo qualche anno fa viaggiavamo lontanissimi dalla media nazionale in alcune materie oggi non possiamo che essere soddisfatti della nostra crescita. È lampante ed evidente: continueremo su questa strada». Ma quanto sono affidabili questi test Invalsi? «Un metodo di valutazione non è mai semplice e inattaccabile, ma dobbiamo rispettarlo per quello che è. Non possiamo focalizzarci solo su quello, ma lavorare per ottenere un buon risultato sì».

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