BOLZANO. La magistratura è intervenuta in un’abitazione rurale nella zona di Bronzolo nei confronti di una donna ora finita sotto inchiesta con l’accusa di maltrattamento e abbandono di animali.

È stato un operatore della Lav (la lega anti vivisione) a segnalare quanto stesse accadendo e a chiedere un intervento urgente delle autorità.

Al centro del caso c’è un il trattamento riservato ad un cane di proprietà della donna denunciata. Si tratta di un pastore tedesco che per diverse settimane è stato abbandonato al suo destino, all’interno di un’area di pochissimi metri adibita a sistemazione dell’animale.

Quando sul posto è intervenuto l’operatore della Lav, il cane stava molto male. Se fosse continuato lo stato in cui era stato lasciato (addirittura senza cibo) è molto probabile che la bestia sarebbe morta. In effetti il cane è stato trovato in condizioni penose.

L’animale era completamente debilitato, molto dimagrito, neppure in grado di tentare una reazione a quello stato di caso che lo stata portando ad una fine prematura.

In sostanza gli accertamenti disposti dal tribunale avrebbero confermato quanto segnalato dalla Lav e cioè che l’animale era costretto a vivere in un contesto incompatibile con la sua stessa natura. Una situazione che avrebbe provocato alla bestia sofferenze di cui la proprietaria sembra non si curasse minimamente.

In particolare il cane era costretto a vivere sempre rinchiuso in una piccola area recintata, era ricoperto dai suoi stessi escrementi (in quanto l’area non veniva mai pulita), lasciato al sole e alle intemperie, sprovvisto anche di una semplice cuccia.

Al momento dell’intervento dei carabinieri vennero trovate alcune ciotole sporche e prive di cibo. Il tribunale è intervenuto sequestrando l’animale (che rischiava seriamente di morire) affidandolo al canile della Sill. La donna dovrà rispondere di maltrattamento e abbandono di animali.