Toponomastica: Minniti incontra Fitto, salvi 1.500 nomi

"Si è trattato", spiega Minniti, "di un cordiale e interessante confronto sulle questioni che riguardano particolarmente la provincia di Bolzano, in primis toponomastica"



BOLZANO. Il presidente del Consiglio provinciale di Bolzano Mauro Minniti ha incontrato sul Renon il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, attualmente in vacanza in Alto Adige. "Si è trattato", spiega Minniti, "di un cordiale e interessante confronto sulle questioni che riguardano particolarmente la provincia di Bolzano, in primis toponomastica, ma anche il Parco dello Stelvio".

Per quanto riguarda la toponomastica, Minniti ha segnalato a Fitto il suo apprezzamento per la prosecuzione del dialogo tra il ministro e Durnwalder, con l'obiettivo di trovare una soluzione condivisa: "Sono certo che il ministro rispetterà la sensibilità di tutti i gruppi linguistici anche in questo caso, rimanendo nel dettato dello Statuto, e sono altrettanto certo che ogni soluzione che verrà individuata sarà attuata tenendo presente la prospettiva futura", riferisce Minniti, secondo il quale "i criteri adottati per stabilire la toponomastica di montagna non potranno essere estranei a quelli che dovranno fare da cornice all'intera materia".

"Grazie al protocollo adottato", afferma Minniti all'uscita dell'incontro con il Ministro, "la Comunità italiana ha recuperato oltre 1.500 toponimi che sarebbero morti. Questo è un risultato importante, di cui si deve essere grati al Ministro come alla Commissione, Commissione che deve essere esempio e guida per la problematica futura. Se questo modello ha infatti dato risultati positivi, non vedo perchè esso non possa avere un ruolo anche per affrontare la problematica riguardante la totalità dei toponimi".

Un altro argomento affrontato è stato il futuro del Parco dello Stelvio. Per il presidente del Consiglio provinciale, "in più occasioni abbiamo accertato che una gestione regionale ha dato segnali maggiormente positivi confronto ad una amministrazione nazionale. Ora rimane da valutare se si preferisce la salvaguardia del parco nella sua completezza o quella di consuetudini che, spesso, hanno dimostrato di rappresentare un danno per la conservazione di un bene che rimane, comunque, nazionale, quale può essere un'area geografica in cui fauna e flora sono soggette a particolare tutela".













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