Tra fake news e notizie vere la sfida della comunicazione 

Il dibattito. Confronto vivace all’Università promosso da Upad. Dalla religione alla filosofia fino all’urbanistica: come il sistema dell’informazione deve aggiornarsi senza perdere l’identità



Bolzano. interessante confronto ieri mattina all’università per la chiusura del festival “s...comunicando”, promosso dall’upad. tre giorni di eventi sul modo di comunicare nell’epoca del web e dei social network. ieri si è tenuto una sorta di processo. una “giuria” composta dal presidente del tribunale elsa vesco, dal nostro direttore alberto faustini, dal conduttore tv michele mirabella (molto apprezzato la sera di venerdì sul palco del cristallo insieme ai giovani di cababoz) e dalla docente di unibz dortohy zinn, ha dovuto valutare la “tenuta” del sistema dell’informazione.

Ad argomentare tesi di difesa e insieme d’accusa, l’architetto claudio lucchin, il filosofo giovanni fornero, il teologo paolo renner. si è parlato di religione e filosofia (con renner e fornero), e della capacità di questi settori di adeguarsi ai nuovi linguaggi della comunicazione. si è discusso anche di architettura, di cultura, di lettura, di capacità di leggere la realtà.

Al centro dei lavori, e non poteva essere altrimenti, anche le fake news - le notizie false o le stupidaggini, come le chiama mirabella, “notizie” (fra virgolette, perché si tratta in realtà di ben altro, come è emerso con chiarezza anche nel corso del simpatico e interessante confronto di ieri) che oggi inquinano diversi ambiti della società con pesanti ripercussioni - ad esempio - anche nel campo della giustizia, dove spesso - come ha ben chiarito l’avvocato beniamino migliucci, “interrogato” dalla presidente vesco - si fanno e si sbandierano leggi spesso inutili (perché di fatto c’erano già) o si ipotizzano processi brevi che in realtà i processi li allungano.

Il dibattito ha toccato anche i temi di stringente attualità che riguardano bolzano: dal tram ai pendolari, dalle sfide urbanistiche al ruolo del capoluogo. lucchin ha ricordato quanto la politica dovrebbe avere la capacità di guardare lontano, confrontandosi con chi le città le vive e con chi le immagine e le disegna, in un rapporto tra passato e presente che deve tener conto del tema dell’identità, che è in continuo movimento. alla fine, giudizio unanime: il mondo dell’informazione regge bene, ma la sfida resta aperta. come dice il nostro direttore, la libertà e la qualità vengono scelte e in un certo senso certificate ogni giorno dai lettori in edicola. ma il mondo dei social e del verosimile è ben altro.













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