Tra Forum e Bolzano classici e novità per la Grande prosa

Teatro Stabile, presentata la stagione: premio a Bernardi Tre spettacoli in città e 3 nel capoluogo con servizio pullman



BRESSANONE. Oscar Wilde, Luigi Pirandello, ma anche Neil Simon e Molière, senza dimenticare testi nuovi scritti da artisti con una profonda sensibilità nei confronti del contemporaneo: la stagione 2014/ 2015 proposta dal Teatro Stabile di Bolzano a Bressanone si compone di 6 spettacoli che racchiudono il meglio di quanto propone la scena italiana, tre in visione al Forum e tre al Teatro Comunale di Bolzano (servizio pullman gratuito riservato agli abbonati).

Nel corso dell’affollata  conferenza stampa di presentazione della stagione, si è confermato il trend positivo delle passate edizioni in merito agli  abbonamenti e al crescente interesse del pubblico nei confronti dei singoli spettacoli. Sempre in quest’occasione il sindaco Albert Pürgstaller e l’assessore alla cultura Gianlorenzo Pedron hanno donato - a nome della città -  a Marco Bernardi un’acquaforte come ringraziamento per l’attività svolta nel corso del direzione dello Stabile bolzanino.

“Ho voluto dedicare la mia ultima stagione da direttore del Teatro Stabile di Bolzano ai grandi personaggi femminili che animano i nostri palcoscenici e agli sguardi femminili del nostro pubblico più fedele e appassionato”, ha detto Bernardi che lascerà l’incarico nel giugno del 2015, dopo 35 anni di direzione dello Stabile bolzanino, il secondo teatro stabile più longevo d’Italia dopo il Piccolo di Milano.

In questo senso, la stagione “La Grande Prosa” si aprirà lunedì 17 novembre al Forum con uno spettacolo diretto da Marco Bernardi, in cui la figura femminile è protagonista assoluta: “La vita che ti diedi” di Luigi Pirandello è una tragedia condotta interamente sul filo dell’amore materno che verrà interpretata da Patrizia Milani e Carlo Simoni. Con questo spettacolo questo gruppo di attori chiude il cerchio di una lunga e fruttuosa collaborazione che ha dato vita ad alcuni degli spettacoli più riusciti della scena italiana degli ultimi anni.

Il tema della Grande Guerra è al centro di “Sanguinare inchiostro”, produzione dello Stabile scritta e interpretata da Andrea Castelli, che il prossimo 2 dicembre alle 20.30 farà rivivere sulla scena del Forum le scritture di guerra di autori celebri e non, da cui traspare tutta la follia dei conflitti bellici. A dirigere Castelli sarà nuovamente Carmelo Rifici, che continua a coltivare la sua vocazione per un Teatro che si occupa della storia, dopo le belle prove degli spettacoli firmati per lo Stabile di Bolzano in questi ultimi anni.

Anche questa nuova stagione del Teatro Stabile conferma la ricerca delle eccellenze della scena italiana, alternando le riletture dei capolavori che hanno fatto la storia della letteratura teatrale a testi e spettacoli contemporanei.

Vero e proprio capolavoro teatrale di Oscar Wilde, “L’importanza di chiamarsi Ernesto” è una delle commedie più esilaranti che siano mai state scritte e rivivrà nella fortunata edizione diretta da Geppy Gleijeses e interpretata assieme a Lucia Poli e Marianella Bargilli. La pièce sarà proposta agli abbonati brissinesi al Teatro Comunale di Bolzano sabato 10 gennaio alle 20.30, grazie al servizio pullman gratuito loro riservato. Sempre in visione al Comunale di Bolzano sabato 7 febbraio alle 20.30 lo spettacolo che ha riscosso maggior successo nel corso della passata stagione: scritta da Cristina Comencini, “La scena” è una commedia interpretata da una straordinaria coppia di attrici come Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti che racconta la tragicomica immersione di un ragazzo nei sentimenti femminili. Esattamente un mese dopo, sabato 7 marzo alle 20.30 al Comunale di Bolzano, lo Stabile propone “Magazzino 18”, un “Musical Civile” scritto e interpretato da Simone Cristicchi e dedicato all’esodo istriano.

La stagione si chiuderà al Forum martedì 24 marzo alle 20.30 quando Eros Pagni e Tullio Solenghi, indiscussi mattatori del palcoscenico, porteranno a Bressanone “Il Tartufo” di Molière, la commedia che scandalizzò la Francia di Luigi XIV, sapientemente diretta da Marco Sciaccaluga.













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