emergenza casa

«Traffico e prezzi alti, Ponte Roma è un rischio»

L’architetto del Noi: «La città ha bisogno di una pianificazione complessiva» Lo scenario: «Le persone andranno tra le fabbriche, a costi bolzanini. La A22 va spostata» 


Paolo Campostrini


BOLZANO. Architetto, ha sentito, un nuovo quartiere in mezzo alla Zona. Che dice? «In linea di principio, bene». E in linea pratica? «Meno. Bisogna fare attenzione a costruire così a casaccio, un po’ qui e un po’ là. Serve guardare a Bolzano nel suo insieme e decidere cosa fare per la città, non solo per la Zona». Claudio Lucchin Bolzano sud la conosce bene. Ha fatto il «Noi», per dire. Inventandosi il «monolith», quel grande tempio nero all’innovazione posto centralmente tra i due corpi della vecchia fabbrica conservati e ristrutturati.

Perché è perplesso per “Ponte Roma”?
Sta lì in mezzo senza una connessione con il resto.

Ci sarebbero rischi?
Beh, il primo è che finisca per diventare una enclave.

Come Casanova?
No, a confronto quel nuovo quartiere è un residence. Casanova è in mezzo al verde. In Zona invece ci abiterebbero persone circondate da traffico e industrie. Lì, nei pressi, ad esempio ve ne è una che fa molto rumore anche di giorno.

Che cosa potrebbe succedere?
Che dopo un po’, e giustamente, i nuovi abitanti potrebbero iniziare a chiedere meno rumore e meno traffico. E allora, ecco nuovi scontri politici e sociali.

Cosa propone invece?
Io non sono contrario alla mixité. Pensi, sarei favorevole, visto che oggi la produzione non è pesante come in passato, ad accogliere aziende anche nella città abitata. No, non è questo il punto. Se si vuole mettere case dove si produce serve iniziare da tutto il resto.

Cioè da dove?
Spostare l’autostrada, ad esempio. Un conto è se passa sopra le fabbriche, un altro se lo fa sopra i balconi dove la gente stende i panni. E poi i collegamenti. Come si fa a prevedere un quartiere di mille alloggi senza un piano traffico? Che si fa? Li si getta in mezzo alle code di via Galilei e di quelle che si prevedono in via Grandi una volta che sarà trasformata in via di scorrimento?

Ma con un no non si rischia di bloccare una qualsiasi trasformazione?
Le trasformazioni sono cose serie. Non si trasformano con i lotti, occorre avere una visione complessiva della città. Si vogliono case in Zona ? Bene, trasformiamola in zona mista ma guardandola nel suo insieme e ponendola accanto alle esigenze della città. Capisco che è comodo, ma non è bello che il pubblico aspetti sempre e solo i privati per darsi una mossa. Il Comune vuole fare case lì? Allora prenda l’iniziativa, ma nell’interesse collettivo.

Si dice che a “Ponte Roma” le case costeranno meno.
Se esiste un privato che abbassa i prezzi degli alloggi presentatemelo. Le persone andranno lì, in mezzo alle fabbriche, a prezzi bolzanini. No, solo il pubblico può calmierare i costi.













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