Traffico, una “bretella” in viale Trento 

In giunta il progetto che prevede l’allargamento verso la ferrovia in direzione sud e il tunnel sotto la rotonda di Ponte Roma


di Paolo Campostrini


BOLZANO. In attesa della grande guerra di liberazione dal traffico con l'A22 in galleria (10 anni?), Bolzano si arrangia con le “bretelle”, opere intermedie per prendere respiro (dai 3 ai 5 anni). Una è abbastanza nota: l'asse via Siemens-via Grandi. L'altra no è una novità e, nello stesso tempo, una conseguenza logica della prima: l'utilizzo di viale Trento come mini-raddoppio dell'Arginale (attualmente in galleria) verso sud. Ma andiamo con ordine.

1) Via Grandi- Via Siemens, l'asse verso nord. Prevede, questa direttrice, un suo "tuffo" in galleria, sotto l'attuale rotonda di ponte Roma, per poi arrivare e congiungersi con il tunnel del Virgolo. E questa sarà illustrata in giunta domani dal consulente del Comune ingegner Stefano Ciurnelli. «Diverrà un mini-raddoppio dell'attuale tangenziale verso nord vista la pressione ormai in atto su via Galilei: parleremo - anticipa il sindaco - soprattutto di finanziamenti per questa ulteriore opera che la Provincia ha già approvato sulla carta». Chi arriva da Bolzano sud potrà così scegliere se immettersi in via Galilei, ormai diventata un distretto commerciale per la presenza non solo del Twenty ma anche di una fitta serie di magazzini e negozi al dettaglio, oppure deviare alla rotonda di via Siemens e proseguire direttamente per il Virgolo e il centro, lungo via Grandi e il mini tunnel che sarà costruito sotto la rotonda di ponte Roma.

2) Viale Trento, l'asse verso sud. Questo è il progetto su cui si sta lavorando in Comune, meno avanzato del primo, fianco a fianco con Provincia e Rfi. Perché c'entrano le ferrovie? La ragione è semplice: proprio Rfi ha già finanziato con 50 milioni la costruzione della nuova linea per Merano e il sud che passerà sotto il Virgolo, in galleria. Quest'ultima opera velocizzerà tutto il traffico per Merano ma sarà funzionale anche alle altre linee principali. Il risultato è che non avrà più l'attuale importanza la massicciata dei binari che corre a fianco di viale Trento. Quest'ultimo avrà così più spazio per essere attrezzato come un normale asse urbano e non più una «mezza via». Quali altri ulteriori elementi hanno impedito finora il suo pieno utilizzo? Sono due: da un lato il rischio che facendo arrivare un gran numero di auto su piazza Verdi potesse saltare tutto il complesso sistema di smistamento del traffico dopo ponte Loreto ma, dall'altro, che viale Trento in direzione sud si scaricasse a sua volta sulla rotonda di Ponte Roma. Questa criticità verrebbe risolta con la costruzione del sottopasso per bypassare la rotonda e far scorrere via Grandi verso nord: nella stessa "spaghettata" sotterranea, a questo punto una rotonda interrata, confluirebbe viale Trento verso sud. In conclusione, cosa comporta questo progetto parallelo? Che le due bretelle si completerebbero reciprocamente: l'asse di via Grandi come parziale raddoppio della tangenziale verso nord (ora rappresentata da via Galilei), l'asse di viale Trento come altrettanto parziale raddoppio della tangenziale verso sud (che corre oggi in galleria sotto il Virgolo e poi sull'arginale). Col risultato di dare respiro a due assi di attraversamento ormai sottoposti ad una pressione a volte insostenibile. Certo, sia via Grandi che viale Trento si sovrapporrebbero solo in un tratto alle attuali arginali nord-sud ma lo farebbero in un punto oggi molto critico, vale a dire lo snodo di Ponte Roma. Senza contare che, oggi, via Galilei è quotidianamente intasata e l'asse via Siemens-via Grandi la affianca quasi completamente. «Questi sono i due progetti che aiuterebbero la città, nella sua parte sud, quella più frequentata dalle auto, a fluidificare il proprio traffico di attraversamento - dice Caramaschi - contando anche sul raddoppio di via Einstein. Certo, una volta che l'A22 sarà sotto la montagna col suo passante, la tangenziale salirà sull'attuale percorso autostradale e saremo a posto...». Ma tra troppi anni. E con ancora gravi incertezze. In attesa, ecco le bretelle per aiutarci almeno a camminare.













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