Tragedia val Venosta, il consorzio bonifica senza piani sicurezza

Entro un mese la Procura depositerà la richiesta di rinvio a giudizio probabilmente a carico di tutti gli indagati



L’inchiesta giudiziaria sulla sciagura ferroviaria della Val Venosta è alle ultime battute. Il sostituto procuratore Axel Bisignano ha annunciato che tirerà le somme entro il prossime mese, lasciando intendere che per tutti gli inquisiti inoltrerà richiesta di rinvio a giudizio per disastro ferroviario colposo in concorso. Come si ricorderà la tragedia provocò 9 morti e 28 feriti. Cinque gli indagati. Quattro sono legati al consorzio di bonifica valle Venosta, proprietario dell’impianto di irrigazione la cui rottura aveva dapprima provocato la fuoriuscita di una notevole quantità d’acqua e poi lo smottamento che travolse il treno. Il quinto indagato è Helmuth Moroder, responsabile per conto della «Sta» del progetto per il ripristino della linea. Per tutti la Procura si appresta a chiedere il rinvio a giudizio. Negli ultimi mesi si sarebbe appesantita la posizione dei responsabili del consorzio di bonifica che operava in totale assenza di un piano di valutazione rischi e sicurezza obbligatorio per legge dal 1994.













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