Treni, ferita ancora aperta con il controllo dei decibel

Una verifica tecnica dimostra la rumorosità elevata nonostante le barriere E da via Castelliere parlano di reiterati e continui “fischi” nonostante i divieti


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Rumori assicurati, lungo l'asse ferroviario che attraversa Bressanone. Non stiamo però parlando dei “fischi”, i segnali acustici delle motrici che ora sono messi al bando, ma dei rumori provocati dal passaggio dei treni. Misurazioni con fonometri effettuare nelle zone adiacenti le nuove barriere antirumore dimostrano come il frastuono sia del tutto fuori dai limiti. Il limite per legge è di 55 decibel nelle ore notturne, ma questi vengono ampiamente superati con i soli convogli passeggeri durante il giorno. Di notte però sono i convogli merci a farla da padroni. Questi infatti, transitando con la velocità attuale arrivano a toccare 85 decibel nelle zone aperte e prive di barriere, che significa quasi 8 volte il limite consentito perché un aumento di 10 decibel significa un raddoppiamento. Tutto questo accade nelle zone adiacenti la ferrovia, con misurazioni standard effettuate in passato.

Ma cosa succede nei pressi delle nuove barriere antirumore installate fra via Velturno, via Carducci e via Castelliere? Ebbene, le misurazioni effettuate nei giorni scorsi da alcuni residenti dimostrano come poco al di sopra delle nuove barriere, quindi dal primo piano di un palazzo in su, il frastuono aumenti a dismisura a causa dell'effetto eco. Il fonometro utilizzato, infatti, al passaggio di un convoglio passeggeri ha toccato la punta massima di 107 decibel, tutto mostrato da immagini scattate prima e durante il passaggio del convoglio. Questo succede di giorno e con il passaggio di un normale treno passeggeri. Ma di notte con i treni merci? A questo poi si sommano i fischi di segnalazione che ora dovrebbero tacere.

«Leggendo la notizia che i treni merci non avrebbero più emanato quei fastidiosissimi segnali acustici nei pressi della stazione ho tirato sospiro di sollievo - ci dice Sonia Gregoratti, domiciliata lungo via Castelliere - ma stamattina mi sono svegliata di soprassalto a causa di una serie di fischi in serie che i capotreni usano per salutarsi e la cosa è andata avanti per un bel po’. Chi si occupa di controllare queste cose? Mi piacerebbe saperlo».

Da qui il rinnovato appello del presidente dei Protezionisti, Klauspeter Dissinger, che chiede interventi immediati e non solo promesse.

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