Trentenne travolta in bici, è gravissima

Greta Tezzele stava scendendo da via Cadorna: è stata tamponata da un’auto alla rotonda ed è in rianimazione


di Davide Pasquali


BOLZANO. Ennesimo grave incidente fra un’auto e una bici, dopo quello mortale di venerdì scorso in via Roma, costato la vita al pensionato Primo Bianchi. Stavolta a farne le spese è stata una trentenne bolzanina, Greta Tezzele. Tamponata da un’auto alla rotonda di piazza IV novembre ha riportato un serio politrauma ed è ricoverata in rianimazione all’ospedale San Maurizio. L’automobilista, in base alle recenti norme restrittive introdotte dal Codice della Strada, ora rischia la revoca della patente.

È mezzanotte di domenica. Greta Tezzele, 30 anni, dipendente della ditta Markas di via Macello ai Piani, sta scendendo in bicicletta da via Cadorna. All’altezza del Palazzo alti comandi degli Alpini entra nella rotonda, ne percorre poco più di un quarto e poi oltrepassa l’incrocio con via padre Reginaldo Giuliani. Probabilmente senza accorgersi di nulla, e nonostante avesse la precedenza proprio perché all’interno della rotatoria, viene tamponata da dietro, con violenza, da un’auto proveniente da via Diaz e guidata da un cittadino di origine cinese.

La bici viene scaraventata a terra e resta al suolo piegata su se stessa. Greta finisce rovinosamente sull’asfalto, accanto all’auto. Soccorsa dal 118, viene trasferita d’urgenza al San Maurizio, dove viene ricoverata in rianimazione. Per il momento, viene tenuta in coma farmacologico, in attesa, questo sperano ardentemente parenti e amici, che si riprenda al più presto.

La dinamica, chiarisce il comando della polizia municipale, è piuttosto semplice e chiara. E adesso l’automobilista rischia. Di recente, infatti, a livello nazionale c’è stato un giro di vite in materia di sicurezza stradale. Si è introdotta la legge sull’omicidio stradale, che ha colmato un vuoto normativo: si puniscono i conducenti imprudenti autori di eventi mortali con un massimo di pena stabilito in 18 anni.

Forse non tutti, però, sanno che regole più severe sono state introdotte anche per chi provoca incidenti con lesioni gravi o gravissime a persone refertate con una prognosi superiore ai 40 giorni. In questo caso, infatti, al di là delle pene previste dalla legge numero 41 del 23 marzo scorso, vale la pena ricordare che una delle novità risiede nella previsione della revoca della patente, con impossibilità di riconseguirla per almeno 5 anni. Nel pomeriggio di ieri i vigili urbani erano in attesa della certificazione della prognosi da parte dei medici ospedalieri.

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