Truffa al Palace, le accuse della cassiera 

Katia Cassardo ha confermato ai giudici di aver consegnato 330 mila euro a Massimiliano Sturaro «come da disposizioni»


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Da ieri la posizione processuale di Massimiliano Sturaro, nel processo per la presunta truffa all’impresario bolzanino Pietro Tosolini , si è appesantita. Per tutta la mattinata, infatti, ha deposto in aula Katia Cassardo, l’impiegata che per anni ha svolto il ruolo di cassiera all’hotel Palace di Merano e che gestiva gli incassi in contanti anche per l’attività e servizi di medicina estetica proposti alla clientela all’interno della struttura. La signora Cassardo ha confermato ai giudici un particolare molto importante e cioè di aver stornato dagli incassi ufficiali, per 33 mesi, la somma di 10 mila euro in contanti al mese che avrebbe consegnato personalmente a Sturaro, come lo stesso le aveva indicato. Si tratta, è evidente, di una testimonianza importante, che costituisce un riscontro in aula al teorema accusatorio. Secondo la Procura quei soldi in contanti sarebbero stati sottratti direttamente alla proprietà dell’ albergo e cioè alla “Hotel Palace gestione srl”. Si tratta dell’importo complessivo di 330 mila euro per il quale Massimiliano Sturaro (che fu direttore generale e amministratore delegato della società di gestione) è imputato in posizione solitaria di una seconda truffa, oltre a quella principale (per la quale è imputata anche la dottoressa Carmen Salvatore di Bolzano) che avrebbe provocato un danno di oltre un milione e 300 mila euro. L’udienza è stata aggiornata a venerdì prossimo, quando sfileranno davanti al tribunale altri testimoni che dovrebbero contribuire a fare chiarezza sull’intera vicenda. Per il momento i due imputati continuano a disertare l’aula in occasione delle udienze. Secondo le ultime indiscrezioni la dottoressa Carmen Salvatore sarebbe al momento all’estero. Ricordiamo che sia Massimiliano Sturaro che Carmen Salvatore sono imputati di truffa aggravata. Negli interrogatori dei due imputati già agli atti del processo (resi davanti alla Guardia di Finanza) i fatti contestati sono stati sostanzialmente ammessi da entrambi gli imputati, seppur con presunte giustificazioni e varie sfumature. Di fatto, però, la notizia della frode ai danni dell’Hotel Palace provenne dalla stessa dottoressa Salvatore che fece un esposto alla Guardia di Finanza (non si è mai capito bene con quale intento) facendo scoprire la condotta truffaldina. Massimiliano Sturaro fu chiamato in causa proprio dalla dottoressa Salvatore. Il capo d'imputazione specifica le presunte responsabilità in capo ai due inquisiti . La dottoressa Carmen Salvatore di Bologna (all'epoca dei fatti medico del dipartimento di medicina estetica del Palace) è accusata, in concorso con l'ex direttore Massimiliano Sturaro, di aver provocato un danno alla proprietà dell'hotel di 1. 307.391,40 euro. Questo tipo di condotta (truffa in concorso) è contestata per un periodo che va da gennaio 2010 ad aprile 2014. In particolare, secondo la Procura, in violazione degli accordi contrattuali, una parte consistente dei corrispettivi dei trattamenti di medicina estetica, eseguiti dalla dottoressa Salvatore, sarebbero stati incassati direttamente dalla professionista. Per nascondere gli incassi alla contabilità della società, i proventi non sarebbero stati inseriti in modo corretto nell'archivio informatico. A Sturaro si contesta anche di aver impartito disposizioni al personale addetto alla cassa del Palace, per far figurare come prestazioni gratuite o offerte dall'hotel, quelle che in realtà sarebbero state pagate dai clienti in contanti. A tal proposito lo stesso Sturaro avrebbe poi indebitamente incassato 10 mila euro al mese per 33 mesi provocando un ulteriore danno alla proprietà dell'Hotel (cioè la «Hotel Palace gestione srl») di 330 mila euro.

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