Tubi «sospetti» nel bunker La Provincia non lo sapeva

Urzì: «Servono per scaricare le acque piovane da Castel Firmiano fino nell’Adige» L’assessore Tommasini: «Nei nostri uffici non esistono progetti al riguardo»


di Davide Pasquali


BOLZANO. «All’interno dell’ex bunker militare presso Castel Firmiano - di proprietà provinciale - è stato realizzato un sistema di deflusso delle acqua piovane (e si spera solo di queste, considerata la vicinanza alla discarica), ma la Provincia di Bolzano incredibilmente non era a conoscenza. Tanto che, rispondendo a un’interrogazione, l’assessore Christian Tommasini ha replicato che presso l’assessorato ai lavori pubblici non è possibile reperire alcun progetto relativo all’opera. Di conseguenza, non si sa quando la tubazione sia stata realizzata, quali costi abbia comportato e se si tratti di un intervento a carattere definitivo». Lo denuncia il consigliere provinciale Alessandro Urzì, su sollecitazione di un gruppo di bolzanini indignati e preoccupati per la grave situazione creatasi.

«Quello che è certo - spiega Urzì - è che la tubatura c’è e scarica, si spera solo acque meteoriche, direttamente nel fiume Adige». Il consigliere aveva presentato un’interrogazione, con cui chiedeva di sapere quando, sulla base di quale progetto e a fronte di quali costi si fosse realizzato lo scarico. E con quali garanzie, considerata la vicinanza alla discarica. «Un’opera fantasma, dunque, su cui è necessario fare chiarezza per capire se originariamente fosse stato previsto l’allacciamento del tubo di deflusso delle acque del castello con il collettore proveniente da Appiano e se per tale opera fossero stati stanziati dei fondi».

La risposta dell’assessore Tommasini, ovviamente, non soddisfa. Nei prossimi giorni Alto Adige nel cuore presenterà un’ulteriore richiesta di informazioni. In sostanza fra i sospetti c’è quello che «invece di allacciarsi al collettore, gli esecutori dei lavori abbiano risparmiato qualche denaro utilizzando i camminamenti militari, ma con meno sicurezze per la tutela dell’ambiente. Ciò dovrà essere verificato». Come si nota dalle foto allegate all’interrogazione, «all’interno dell’Opera 16 è stato realizzato un sistema di deflusso delle acque piovane, provenienti dalle tettoie realizzate nell’area museale, mediante la posa in opera di tubature in pvc, che infine rilasciano il proprio contenuto direttamente verso il fiume Adige». Il bunker faceva parte dello Sbarramento Bolzano Sud del Vallo Alpino Littorio, costruito, anche se mai completato, tra il 1939 e il 1943. Quando il castello divenne museo, «per massimizzare lo spazio espositivo vennero costruite delle tettoie in acciaio all’interno del cortile». Il sistema di deflusso delle acque piovane provenienti dalle tettoie «è stato realizzato mediante la posa di un tubo che scende nel bunker per poi scaricare direttamente nell’Adige, da un’altezza di 8 o 9 piani».

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