Turismo, a Natale un calo secco del 10%

Pinzger:«Bene Gardena, Badia, Pusteria, Bolzano e Merano, in difficoltà diverse vallate periferiche»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Ridono solamente Gardena, Badia, Alta Pusteria, Bolzano e Merano. Le zone periferiche della provincia durante le vacanze natalizie e di fine anno hanno accusato, infatti, un calo dei pernottamenti attorno al 10 per cento. Mancano ancora i dati ufficiali ma il presidente degli albergatori altoatesini Manfred Pinzger, impegnato in questi giorni alla reception del suo hotel in Val Venosta, assicura che gli italiani sono calati e che il turismo altoatesino sta diventando sempre più “mordi e fuggi”. Di settimane bianche non si parla più, caso mai solo qualche weekend anche nella settimana di Natale e San Silvestro.

Presidente, qual è il primo bilancio del turismo altoatesino durante le feste?

«In assoluto direi che non ci possiamo lamentare, soprattutto in considerazione del contesto generale, ma nel dettaglio posso dire che c'è stata una contrazione attorno al 10 per cento».

Ma c'è qualche Comprensorio che è più contento di altri?

«Sì, certamente. Chi offre di più ha anche avuto i risultati migliori. Anche se si tratta di risultati parziali. Penso alle vallate ladine ma anche all'Alta Pusteria e alle cittadine che hanno avuto a che fare con i Mercatini di Natale. Quindi Bolzano e Merano in primis».

Quali zone invece hanno avuto più difficoltà?

«Nel Meranese continuano ad esserci parecchi svizzeri ma Venosta, Passiria e Val d'Ultimo, tanto per fare gli esempi a me più vicini, hanno sofferto di più».

Mancano gli italiani?

«Sì, soprattutto nelle vallate periferiche. E spendono meno. Poi ad incidere è stato anche un altro fattore».

Quale?

«Il meteo. Andare in vacanza d'inverno senza poter contare su montagne imbiancate ha inciso sulla scelta di molti turisti. A parte le piste, che sono state innevate a tempo di record, diverse montagne sono ancora tra il verde e il marrone. Anche l'occhio vuole la sua parte».

Qual è stato il periodo di permanenza medio?

«Per molti le settimane bianche sono solo un ricordo. La maggior parte dei turisti resta tre o quattro giorni, anche durante le feste comandate. C'è un turnover pazzesco negli alberghi e ovviamente si deve lavorare di più. L'importante è farsi trovare pronti anche se si tratta di un turismo mordi e fuggi».

Ma c'è disponibilità anche nelle vallate più "in"?

«Nessuno, per inciso, mi risulta abbia avuto il tutto esaurito. Certo, c’è chi ha motivo di essere più contento di altri».

Una domanda che esula dalle presenze di questi giorni: il turismo teme la fusione tra Smg, Eos, Tis e Bls?

«Siamo a favore, a patto che si continui a concentrare risorse sul marketing, come è stato fatto finora. E il presidente della Provincia Kompatscher ci ha fornito sufficienti garanzie in tal senso».

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