Tutto al 50%, assalto al supermarket

Scene da film al Billa: banconi svuotati in due ore, code e carrelli colmi all'inverosimile


Riccardo Valletti


BOLZANO. Alle dieci del mattino i banchi della carne erano già vuoti. Code, ressa, carrelli pieni all'inverosimile. Corso Italia in tilt per i maxi-sconti di fine attività (prezzi dimezzati) al supermercato Billa. E' stata la corsa ad accaparrarsi i generi alimentari. «In vent'anni di Standa e Billa - commentava una cassiera - mai vista una cosa del genere». Massaie, pensionati, ragazze e coppie di sposini.

Ieri mattina mezza Bolzano si è riversata nel Billa di corso Italia per gli sconti di chiusura attività. Tra qualche giorno entrerà il Poli, e di sicuro i nuovi addetti non dovranno faticare molto per ripulire il magazzino. Prima dell'apertura era già ressa di fronte alle porte, poi la corsa giù per le scale mobili e l'assalto agli scaffali. Alle dieci del mattino nel frigo della carne c'erano pochi würstel sopravvissuti e un paio di pacchi di minestrina rimasti orfani sugli scaffali della pasta.

La grande e colorata area dedicata a frutta e verdura si era fatta una piazza d'armi, con al centro poche cassette intimorite di arance e banane. Poi tutti in coda alle casse, con carrelli station wagon, e in alcuni casi uno non è bastato. Per tutto il giorno i lettori di codici a barre delle casse hanno rintoccato spasmodici nell'androne del seminterrato, mentre fuori aspettava una schiera di mariti pronti ad aprire il bagagliaio e caricare tutto nel minor tempo possibile per non bloccare il traffico. Il 50% di sconto sul piè di lista dello scontrino ha fatto gola a tutti, impossibile quindi stabilire un campione della clientela, completamente trasversale.

La maggior parte della spesa si è concentrata sui generi alimentari di lunga scadenza: pasta, scatolame, conserve, sale, zucchero e olio. Stranamente nessuno ha fatto scorta di vini, la parete era ancora quasi intonsa mentre quella dei detersivi avrebbe potuto già essere smontata, del settore casalinghi invece nessuno se n'è curato, tazzine e piatti ancora tutti al loro posto davanti alle casse. «Si fa grande scorta di quello che dura di più - spiega Maria Rosa Timpone, davanti ad un carrello già all'orlo - poi si cerca di fare spazio in cantina››.

I clienti più smaliziati sono arrivati in coppia, come Pamela e Jasmine Murgia. «In questi casi il gioco di squadra è essenziale - sorride la sorella maggiore - Jasmine si è piazzata subito in fila col carrello vuoto, e io faccio la spola per riempirlo, così ci mettiamo la metà del tempo››. C'è anche chi il carrello l'ha perso di vista un secondo e l'ha ritrovato minuti più tardi nelle mani di un altro cliente sbadato. «Oggi non è giornata da lista della spesa - sorride Corinne Saiani - il carrello si riempie infilando il braccio nello scaffale, l'unico accortezza è sulle scadenze, che svuotando il magazzino non si sa mai cosa ne viene fuori››. Il premio grande spesa lo vince Janet Garcia, due carrelli pieni e uno a metà.

«Ma ancora mi manca qualcosina - sorride - ho preso tantissimo latte, che in casa ne beviamo a litri ogni giorno, e poi ho approfittato per fare scorta di detersivi». Anche se non è tutto oro quel che luccica, commenta Antonella Timpone: «I prezzi secondo me li hanno ritoccati, poi hanno messo il 50% di sconto». Ma non si da per vinta. «Oggi è il mio giorno libero e quindi ho tutto il tempo di fare le cose con calma››. Soprattutto in cassa meglio non avere fretta, anche perché fare un passo troppo avanti significa incorrere nell'invettiva degli altri clienti già estenuati dall'attesa.

C'è chi se la cava lasciando in affidamento le buste ben chiuse a un perfetto sconosciuto, che il capo aspetta in ufficio e tra poco arriva un parente a prendere il posto in coda. Insomma, nessuno parla di crisi economica né di spread, ma in tanti l'hanno presa come un'occasione imperdibile, come una signora molto anziana che ha riempito quattro bustoni di scorte per poi rendersi conto che il loro peso sommava molto più di quello che le sue braccia erano in grado di trasportare.

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