Uccellagione, operazione della Forestale a Terlano

Bonificata un’area privata dove sono stati trovati diversi volatili intrappolati Decisiva la segnalazione dell’Oipa: «La vendita di esche vive è molto redditizia»



TERLANO. Reti e gabbie: trappole mortali per piccoli volatili che finiscono impigliati e diventano richiamo per la caccia. È la pratica dell’uccellagione, molto diffusa nelle campagne altoatesine in generale e dell'Oltradige in particolare. A Terlano, l'altro giorno, la Forestale ha portato a termine un'importante operazione di bonifica di alcune di queste trappole disseminate in un campo nel Comune di Terlano. La segnalazione, determinante, è stata fatta dalla locale sezione dell'Oipa coordinata da Claudio Calissoni. «Purtroppo abbiamo trovato 20 esemplari impigliati e morti mentre molti altri siamo riusciti a salvarli. Le guardie forestali hanno intimato al proprietario del terreno un'immediata bonifica di questi sistemi di cattura. In questo periodo dobbiamo stare molto attenti perché arrivano bracconieri da tutta Italia. La vendita delle esche vive è molto vantaggiosa e qui si trovano molti piccoli volatili. Si tratta, però, di una barbarie inaccettabile che va contrastata segnalando ogni rete sospetta alle autorità». Molto spesso, infatti, i cacciatori lasciano le trappole illegali giorni prima e poi tornano per appropriarsi dei nidiacei. Nel corso degli ultimi mesi sono state diverse le operazioni anti bracconaggio condotte dai forestali e dai carabinieri che hanno portato ad alcuni arresti nel Triveneto, in Toscana e in Emilia Romagna. (a.c.)

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