Un inverno quasi «caldo» Due gradi più della media

La differenza di temperatura è stata più elevata soprattutto in montagna Il giorno più freddo si è registrato in val di Vizze con - 27 gradi a 3 mila metri


di Davide Pasquali


BOLZANO. Con la giornata di ieri è terminato il mese di febbraio e anche l'inverno meteorologico.

I metereologi dell’ufficio idrologico provinciale definiscono l'inverno trascorso come decisamente mite.

Rispetto alla media si registra una differenza di temperatura compresa fra uno e due gradi, a seconda della quota.

A Bolzano il valore medio registrato è stato di 3,4 gradi, a fronte di un valore medio sul lungo periodo di 2,3 gradi.

La differenza è ancora maggiore in quota, dove, ad esempio, a Dobbiaco è stata rilevata una temperatura di meno 1,6 gradi rispetto al valore medio sui 30 anni di meno 3,8.

A questo fenomeno hanno contribuito le temperature decisamente da record registrate in quota nel mese di dicembre.

Temperature più miti del solito anche quelle registrate nei mesi di gennaio e febbraio.

La temperatura più elevata è stata riscontrata il 1° febbraio a Laces, dove, grazie al vento Föhn da nord, la colonnina del termometro è salita a 20 gradi Celsius.

Il giorno più freddo si è invece verificato in val di Vizze tra il 18 e 19 gennaio con una temperatura di meno 20 gradi e di meno 27 gradi in quota a oltre 3.000 metri.

Un periodo di estrema siccità si è verificato a partire da novembre fino alla fine dell’anno. A Bolzano per 65 giorni non si sono registrate precipitazioni misurabili. Qualche segnale di miglioramento per le precipitazioni è giunto con il mese di gennaio, quando, tra il 2 e 3 gennaio, la neve ha raggiunto anche il fondovalle.

Alla fine dell'inverno meteo la bilancia delle precipitazioni può definirsi in equilibrio.

Il mese di febbraio, che è terminato ieri, 29 febbraio, può essere definito decisamente umido. Nelle ultime ore sono caduti tra i 30 e 40 centimetri di neve fresca nel gruppo dell’Ortles e nelle Dolomiti al confine tra Trentino e Veneto.

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