Unibz riapre, studenti “tracciati” 

Il nuovo anno accademico. Negli edifici è obbligatorio portare la mascherina e rispettare la distanza interpersonale. Lezioni in presenza solo per gli iscritti al primo anno, per tutti gli altri online. Riaprono anche mensa e biblioteca ma con presenze dimezzate e turni d’accesso 



Bolzano. Unibz è pronta ad affrontare la carica dei 600. Entreranno da tre ingressi, sarà loro misurata la temperatura, avranno ognuno una “uni-card” che certificherà la loro presenza, ogni aula ospiterà un corso specifico così da poter poi individuare, nel caso si verificasse un contagio, il gruppo da monitorare. Sicurezza, rispetto dei protocolli, investimenti pesanti per consentire lezioni a distanza con grandi microfoni e video sofisticati, regole anti Covid applicate ovunque, dalla sanificazione dopo ogni lezione alle misurazioni delle distanze: così riapre, il 28 settembre, l’ateneo. Perché 600 o poco più rispetto alle migliaia di iscritti? La ragione è che l'università ha deciso si riaprire “in presenza” cioè non più con lezioni a distanza, ma di farlo secondo un criterio che privilegi le matricole: il giorno della ripartenza, gli iscritti al primo anno saranno nelle aule, gli altri anni ancora in streaming. «Sono loro, i nuovi iscritti, i più bisognosi di conoscere l'ateneo, di orizzontarsi nella loro nuova vita» ha spiegato Paolo Lugli, il rettore. Con le matricole, ha aggiunto Günther Mathà, il direttore di Unibz, potranno studiare in presenza anche i partecipanti ai laboratori, in particolare quelli di Design e Formazione. Non quelli di Informatica e Economia. Nei primi due casi, l'iterazione tra insegnanti e studenti e la necessità di agire per progetti, ha reso inevitabile la scelta della presenza. Poi ci saranno le situazioni miste. Studenti che potranno, come detto, assistere direttamente alle lezioni ma le stesse lezioni saranno usufruibili in streaming per chi non potesse seguirle dal vivo. Oppure, altra dimostrazione di flessibilità accademica, i docenti che, pur gestendo corsi a distanza per gli anni successivi al primo, avessero bisogno di lavagne tradizionali (ad esempio quelli di matematica) avranno a disposizione aule vuote per lavorare ed essere comunque ripresi in video. «La nostra attenzione per la ripresa - ha detto a sua volta la presidente Ulrike Tappeiner - si è concentrata su due pilastri: l’insegnamento regolare in aula e la massima sicurezza possibile». La declinazione pratica di questo asse parallelo di esigenze ha portato alla soluzione della presenza per le matricole e della distanza per gli altri anni. A sua volta ha suggerito la necessità di creare tre porte di accesso all'ateneo per consentire una veloce misurazione delle temperature e una distribuzione distanziata degli studenti con anche un “tracciamento” dei loro percorsi didattici, utilissimo in caso di positività al Covid per isolare un gruppo e continuare il lavoro degli altri.

Riaprono mensa e biblioteca

I criteri del distanziamento sono stati alla base anche della decisione di riaprire, a circa una decina di giorni di distanza dall’apertura del nuovo anno accademico, sia la mensa che la biblioteca. Nella prima, dei circa mille frequentatori in tempi pre pandemia, potranno accedere circa la metà. Così come in biblioteca, per la quale sono stati studiati i turni e la quantità di ore all'interno. «Anche noi siamo pronti - ha detto Eleonora Piccin, rappresentante degli studenti - perché era importante, in ogni caso, riprendere l'attività».

Le misure di sicurezza hanno però condotto all’annullamento di alcuni eventi: il dies academicus e la cerimonia di inizio anno. Ma non della festa di laurea. Avverrà all'aperto, in piazza Walther, il 25 settembre e per quanto riguarda Bressanone, il giorno successivo in piazza Duomo. Nonostante il Covid sono stati quasi 700 i nuovi iscritti a Bolzano e oltre 400 a Bressanone, 90 a Brunico. Quindi, dando comunque priorità alla didattica, Unibz è stata in grado di trovare un punto di equilibrio tra lezioni in presenza (alle matricole e ai laboratori) e a distanza per gli altri anni ma supportando queste ultime con nuove tecnologie e flessibilità nel loro uso didattico. Stando l'uso della mascherina all’interno, anche le temperature saranno garantite in termini di misurazioni e tracciabilità dalla diversificazione degli ingressi. Come pure la verifica delle presenze degli spazi comuni, mai superiori a una certa soglia di sicurezza. Anche i docenti e il personale amministrativo hanno trovato livelli di sicurezza considerevoli. I secondi, inoltre, potranno anche in autunno nella misura di almeno il 40%, mantenere lo smartworking. P.CA.













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