Unione, per i vertici un cambio storico E Amort sfida Ebner 

Il presidente lascia dopo 18 anni, il vice Duzzi dopo ben 16 Stasera al loro posto saranno eletti Moser e Pellegrini


di Paolo Tagliente


BOLZANO. Parlare di svolta storica, per l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige, questa volta non è esagerato. In occasione della riunione del consiglio direttivo di questa sera, infatti, si procederà all’elezione del nuovo presidente e del suo vice, nuovo anche quello. La svolta storica è rappresentata dal fatto che Walter Amort, alla guida dell’Unione da 18 anni, e il vice Dado Duzzi, in carica da 16, lasceranno le loro poltrone rispettivamente a Philipp Moser e Sandro Pellegrini. Un cambiamento epocale, insomma, e viene naturale chiedere ad Amort e Duzzi quale sia il bilancio conclusivo del loro mandato. «Non è facile fare un bilancio di 18 anni – spiega Amort – , ma in questi anni abbiamo comunque fatto tanto e ora l’Unione è forte e solida. Tante le sfide e tante le soddisfazioni. Ci siamo impegnati per rendere vitali i centri abitati e attrattivo il commercio. Credo che in linea di massima ci siamo riusciti. Adesso sono contento di poter consegnare questo gioiello a due persone come Moser e Pellegrini che sapranno portare avanti nel migliore dei modi il lavoro fatto fino ad ora. Sono le persone ideali per mantenere gli obiettivi del passato, guardando alle sfide che ci attendono. Moser, già presidente mandamentale dell’Unione in Val Pusteria ha sempre puntato sulle nuove tecnologie e su internet. Per questo, credo sia davvero l’uomo giusto. E lo stesso penso per Pellegrini, già presente nel direttivo e vicepresidente dei panificatori, a cio non mancano né esperienza né capacità». E Amort cosa farà ora, dopo 18 anni in prima linea? «La voglia di fare e di affrontare nuove sfide c’è ancora – spiega il presidente uscente – e per questo mi candiderò, il prossimo 23 maggio, alla presidenza della Camera di Commercio, sfidando l’altro candidato Michl Ebner. Credo che la mia esperienza possa essere utile per conciliare le esigenze di tutti in visione futura».

Pensiero, quello di Amort, molto simile a quello di Dado Duzzi, molto soddisfatto dei risultati ottenuti in questi anni. «Sedici anni sembrano tanti – spiega – ma sono passati velocemente. I bilanci li traggono gli altri, anche se è indubbio che abbiamo preso un’Unione che aveva forte bisogno di sostegno, che cercava una nuova strada da seguire. Insieme al presidente abbiamo aumentato la nostra forza contrattuale, la solidità della nostra struttura, i nostri collaboratori sono cresciuti e sono preparati a nuovi compiti, il numero degli associati s’è mantenuto ed è addirittura aumentati, anche in un momento come questo in cui l’associazionismo è in crisi. Molte le battaglie portate avanti, non tutte vinte, ma sempre fermi sulle nostre istanze e comunque abbiamo sempre fatto passi avanti. A chi ci succede affidiamo una struttura forte. Il futuro riserva compiti non facili con una realtà caotica, sempre più veloce e imprevedibile, rivolta alla digitalizzazione. Ma l’Unione ha tutti gli strumenti per affrontarlo nel migliore dei modi.

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