Unterholzer travolto dal crac LanabauIl tribunale gli toglie la villa di Merano

Serafin Unterholzner (nella foto), l’ex titolare dell’impero Lanabau ormai dissolto, ha perso anche l’ultima battaglia. Quella che avrebbe dovuto permettergli di salvare la lussuosa villa di Foiana, il proprio rifugio personale



BOLZANO. Serafin Unterholzner, l’ex titolare dell’impero Lanabau ormai dissolto, ha perso anche l’ultima battaglia. Quella che avrebbe dovuto permettergli di salvare la lussuosa villa di Foiana, il proprio rifugio personale.
L’ex impresario ha cercato di tutto per evitare di farsi sottrarre anche la propria dimora ma l’azione della magistratura è stata implacabile. Il tutto per effetto di una sentenza del tribunale civile che ora, però, Unterholzner (difeso dall’avvocato Paolo Fava) potrebbe decidere di impugnare in appello (ed eventualmente anche in Cassazione) anche solo con l’obbiettivo di far slittare di alcuni mesi i tempi di esecuzione. In realtà per l’ex impresario meranese la battaglia si preannuncia molto difficile dopo che la villa era stata in qualche maniera sottratta dai beni destinati ad essere fagocitati nel crac. E’ stato il fallimento ad intervenire, avviando una causa civile. Al centro del caso c’è un contratto di locazione che la società «Lanabau» (proprietaria dell’immobile) aveva stilato con la moglie di Serafin Unterholzner (la signora Elisabeth Plaikner) pochi mesi prima del fallimento.
Un passaggio di proprietà non avrebbe sottratto la villa alla vendita all’asta, per effetto delle possibili azioni revocatorie in caso di bancarotta. Ecco perchè Serafin Unterholzner decise una strategia diversa: costituire un titolo (con effetto legale) che potesse permettere a lui e alla sua famiglia di usufruire comunque per diversi anni dell’immobile. Fu così che la «Lanabau» sottoscrisse un contratto di locazione della villa a favore della moglie di Unterholzner ad un canone di affitto decisamente modesto: 1500 euro al mese. Con quella cifra la famiglia Unterholzner avrebbe dovuto assicurarsi la permanenza nella villa per almeno 9 anni, anche in caso di vendita a terzi dell’immobile. Sembrava un escamotage geniale, in realtà il curatore fallimentare ha ben presto contestato la situazione sostenendo che il canone di locazione fosse assolutamente inadeguato. Una situazione che avrebbe reso impossibile vendere l’immobile (se non a prezzi stracciati) in quanto il nuovo proprietario si sarebbe trovato nelle condizioni di non poter disporre della villa per diversi anni, oltrettutto con la prospettiva di doversi accontentare di un canone di locazione del tutto inadeguato. Proprio per questo il fallimento ha avviato la causa civile che ora ha vinto con il conseguente annullamento del contratto di affitto stipulato a favore della moglie di Serafin Unterholzner. A decidere il processo è stato un perito che ha stabilito che per una villa di quel tipo il canone di locazione avrebbe dovuto raggiungere almeno i 5 mila euro al mese. Di qui la decisione del tribunale di annullare il contratto di locazione. Da qualche giorno dunque la villa è occupata dalla fanmiglia Unterholzner senza titolo e l’immobile potrà essere messo in vendita al miglior offerente senza alcun vincolo e nella piena disponibilità del bene.

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