Usura, la Cna prepara la class action

Il presidente Corrarati: «Stiamo verificando i tassi d’interesse pagati sui mutui da una decina di piccoli imprenditori»



BOLZANO. «Stiamo verificando la posizione di una decina di imprenditori che ritengono che le banche, presso le quali hanno acceso dei mutui, applichino loro tassi usurari. Come associazione abbiamo aperto un servizio per aiutare le aziende a capire se il sospetto è fondato o meno. Se i casi dovessero moltiplicarsi, si potrebbe partire con una class action per contenere i costi dell’azione legale». Quello che sta succedendo è la conferma per Claudio Corrarati, presidente della Cna (artigiani), che la situazione delle piccole aziende è sempre più critica: «Siamo arrivati al punto che l’incasso della giornata serve soltanto per pagare le tasse e i debiti con le banche».

In caso di tassi usurari, ovvero che superino il tasso soglia fissato dalla Banca d’Italia ogni tre mesi, la legge 108 del 1996 prevede l’annullamento del contratto di mutuo con conseguente restituzione degli interessi pagati, oltre all’azzeramento dei rimanenti (il cliente dovrà restituire solo il capitale, ndr), ma bisogna aprire un contenzioso che implica dei costi non sostenibili da un imprenditore già con l’acqua alla gola.

«Per questo - spiega - il nostro servizio, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal sistema nazionale Cna, valuta innanzitutto se gli interessi previsti nel contratto sottoscritto con l’Istituto di credito superano effettivamente il limite fissato dalla Banca d’Italia. In questo caso si cerca di aiutare i nostri associati a recuperare quanto pagato indebitamente, evitando se possibile di aprire un contenzioso, ma trovando un accordo in via extragiudiziale. Ciò perché “morire di ragione” non conviene a nessuno».

Questo, per il presidente della Cna, non vuol dire “subìre i diktat delle banche, ma cercare di far capire che non è possibile arrivare a situazioni critiche che alla fine non risolvono i problemi di nessuno”. «Non quelli degli artigiani, ma neppure delle banche che si ritrovano oggi con meno clienti, meno movimento e molti immobili di imprenditori affondati nei debiti, non sempre facili da rivendere sul mercato».

Corrarati mette in guardia anche dai rischi ai quali ci si può esporre rivolgendosi a certe aziende specializzate nel recupero di quanto si ritiene di aver pagato indebitamente. «Nel gruppo di professionisti seri, che danno consulenze, ci sono anche società interessate più che ad aiutare gli imprenditori, a rilevare in modo “pulito” le aziende in difficoltà. Per questo come Cna, anche in accordo con le forze dell’ordine, stiamo monitorando il mercato».(a.m)

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