BRESSANONE

Val d’Isarco: cambia il clima e cambia anche la flora

Segnalate dall’ufficio forestale nuove varietà e distribuzioni a quote e in località inusuali



VAL D’ISARCO. Il cambiamento climatico e delle stagioni con inverni sempre più miti sta manifestando i propri effetti anche nella nostra valle, facendo ad esempio spuntare nuove varietà o distribuendo in modo inusuale quelle note. A segnalarlo è l'ufficio forestale competente per Bressanone, il cui ispettorato comprende la zona centrale della Val d'Isarco da Varna fino a Barbiano, da Vandoies fino a Fiè allo Sciliar. I Comuni che rientrano nella zona amministrativa forestale dell’ispettorato sono Barbiano, Bressanone, Velturno, Castelrotto, Chiusa, Laion, Luson, Rio Pusteria, Naz-Sciaves, Rodengo, Varna, Villandro, Funes, Vandoies, Fiè allo Sciliar e Ponte Gardena.

Visti la posizione geografica, i differenti fattori climatici e il substrato geologico, nel corso degli ultimi anni si è sviluppata una varietà di piante e diverse tipologie di bosco in base alle diverse altitudini.

A oggi, prevalgono boschi misti di conifere e precisamente peccete montane e subalpine, su terreni magri e soprattutto asciutti sono diffusi anche boschi di pino silvestre e al limite superiore della vegetazione arborea troviamo soprassuoli di larice e pino cembro.

Rilevanti sono i boschi submediterranei di roverella e carpino nero, che nelle zone più basse della Val d'Isarco si comportano da piante pioniere e localmente si spingono su pendii soleggiati fin nei dintorni di Bressanone, cosa che fino a qualche anno fa era inimmaginabile. Altrettanto significativi per il paesaggio della media Val d'Isarco sono i castagneti, vero e proprio simbolo dei “Torggelen”, che quest'anno, come non mai, hanno sofferto molto per la mancanza di precipitazioni facendo registrare un magro raccolto di castagne. (fdv)













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