Val d’Ultimo, recuperato il corpo del sub

La salma del 32enne Michael Haniger trovata a 18 metri di profondità. L’autopsia chiarirà le cause del decesso


DI EZIO DANIELI


DI EZIO DANIELI

VAL D’ULTIMO. Poco prima delle 11 di ieri mattina il lago ha restituito il corpo di Michael Haniger, il sub di 32 anni di Merano che risultava disperso dal primo pomeriggio di sabato. Sono stati i sommozzatori a trovare il corpo privo di vita a 18 metri di profondità, nelle acque del lago di Zoccolo in val d'Ultimo. Il cadavere è stato portato sulle sponde dello specchio d'acqua. Si è conclusa purtroppo nel modo più tragico la vicenda del sommozzatore.

Resta da capire cosa è successo realmente nel pomeriggio di sabato: sarà l'autopsia a chiarire probabilmente i molti dubbi che ancora restano. La magistratura di Bolzano ha disposto un'inchiesta per cercarne di sapere di più. Michael Haniger, 32 anni, nativo di San Leonardo in Passiria ma residente da pochi anni a Merano era responsabile dell’ufficio vendite di Raiffeisen Online e componente attivo del soccorso acquatico Alto Adige, sezione di Merano.

Assieme ad un collega del soccorso subacqueo e di un amico comune sabato era salito in val d'Ultimo. I tre volevano fare un'immersione nel lago dello Zoccolo. Di immersioni, Haniger, ne aveva fatte già oltre duecento. Era un esperto, come gli altri due sub.

I tre si sono immersi nella parte settentrionale del lago artificiale più grande della val d'Ultimo. Tutto è filato per il verso giusto fino alle 14 quando Haniger ha comunicato agli altri due la sua volontà di risalire. È stata seguita la procedura prevista: ottenuto il benestare, il sub è riemerso dalle acque del lago. Gli altri due sono rimasti in acqua ed hanno proseguito la loro immersione. Quando hanno deciso di risalire non hanno più trovato l'Haniger.

Cosa può essere accaduto? Sarà l'inchiesta a chiarire il dubbio. Il sub potrebbe aver deciso, improvvisamente, di immergersi un'altra volta. Ma sarebbe stato colto da un improvviso malore in seguito al quale ha perso i sensi, morendo. Oppure, altra ipotesi, nel corso della seconda immersione sarebbe stato tradito da un incidente di natura tecnica. Fatto sta che i suoi due colleghi di immersione, una volta risaliti dalle acque del lago, non l'hanno più trovato. Sulla riva del lago c'erano i suoi vestiti, poco più in là, anche l'auto personale. Preoccupati hanno dato subito l'allarme tramite la centrale operativa del 118. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Santa Valpurga, i colleghi del nucleo permanente di Bolzano, un gruppo di pompieri di Merano, il soccorso subacqueo di Bolzano e Merano, l'elicottero di Aiut Alpin Dolomites, il gruppo di soccorso della Guardia di Finanza, i carabinieri. Il corpo di Haniger è stato cercato inutilmente fino alle 20 di sabato.

Ieri mattina le ricerche sono riprese con una quarantina di persone. La parte settentrionale del lago dello Zoccolo è stata nuovamente scandagliata, anche con l'uso di speciali apparecchiature (sonar). Pochi minuti dopo le 11 finalmente, a 18 metri di profondità, i sommozzatori hanno individuato il corpo privo di vita del sub. Il cadavere è stato issato su un gommone dei vigili del fuoco e poi trasportato verso riva dove era stato allestito un tendone dei vigili del fuoco, sotto il quale il cadavere è stato posato in attesa che da Bolzano arrivasse il benestare alla rimozione da parte della magistratura. Una volta ottenuto il nulla-osta, il corpo privo di vita di Michael Haniger è stato trasferito nella cappella del cimitero. Ma la sua morte, in modo così drammatico, è ancora lontana dall'essere chiarita.

Gli esperti, sulla base delle poche indicazioni che hanno avuto, ritengono che un malore improvviso sia stato la causa principale. Haniger infatti era un sub esperto ed aveva curato tutti i particolari, anche nell'abbigliamento, prima di compiere l'immersione che gli è stata fatale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità