VAL VENOSTA

Venosta, il freddo fa soffrire albicocche e fragole

Il gelo delle scorse notti preoccupa le cooperative frutticole



Per l'esatta stima dei danni si dovrà aspettare. Serve qualche giorno per quantificare la portata dei danni che hanno interessato molte colture. I segni della gelata, sono evidenti in molte zone. A risentirne, più che nella valle dell'Adige, è soprattutto in Val Venosta dove la temperatura è scesa di qualche grado sotto lo zero. Gli agricoltori si sono subito attivati facendo partire l'impianto anti brina. Ma non solo. In qualche caso, come a Sluderno e nella zona di Tel, sono stati accesi anche dei fuochi nei campi.

La cooperativa Mico, con sede a Laces, è preoccupata. Dice il direttore Martin Pingzer: «La situazione è grave in tutta la Venosta dove diverse sono le situazioni a rischio. Bisognerà attendere qualche giorno per avere un quadro generale della situazione. Possiamo dire che i danni al raccolto ci sono ma bisognerà attendere la prossima settimana per quantificarli. Le mele, che sopportano meglio il brusco calo delle temperature, si sono salvate. Più complicata appare la situazione per le albicocche, le ciliegie e le fragole.

«A soffrire maggiormente sono state le albicocche, le ciliegie e le fragole - dice Josef Wielander sempre della Mivo - che sono i frutti che più risentono nella fase di maturazione del brusco abbassamento della temperatura. Come per le mele, bisognerà attendere ancora qualche giorno per fare una stima più precisa dei danni che andranno ad incidere sul raccolto. Preoccupa in particolare il settore delle albicocche e delle fragole ma direi che è prematuro fare un bilancio. I danni ci sono stati, di sicuro. Nessuno, francamente, si aspettava le temperature sotto lo zero dopo il caldo, quasi estivo, di due settimane fa».













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