Via ai saldi, tra polemiche e dubbi

Qualche cliente segnala prezzi modificati, per alcuni negozianti meglio cambiare le date degli sconti


di Ezio Danieli


MERANO. È iniziata ieri la stagione dei saldi in città. Ed è subito polemica. E' finita su Facebook ed è subito rimbalzata una segnalazione di un meranese, secondo il quale "in un negozio un paio di scarpe, prima di Natale, costava 120 euro con tanto di avviso del prezzo sotto le scarpe che avevo intenzione di comperare. Sono passato l'altro giorno, davanti allo stesso negozio che pratica i saldi e ho avuto la sorpresa: il prezzo era rimasto di 120 euro, ma sopra l'avviso c'era il costo prima del saldo: 150 euro. Segnalo la cosa per dimostrare che i saldi, in fin dei conti, favoriscono soltanto i commercianti che approfittano del periodo per fare, come sempre, i loro affari”.

Ma la stagione invernale delle svendite, iniziata già da parecchi giorni con gli sconti concessi da numerosi commercianti ai loro clienti abituali (la merce, tutta di buona qualità, viene offerta anche col 50 per cento di ribasso sul prezzo originale), è cominciata ufficialmente ieri con i primi assalti ai vari negozi della città.

“Una scelta, quella di iniziare le svendite il 5 gennaio, che proprio non capisco e che, anzi, contesto vivacemente - dice Helene Leuzzi dell’omonimo negozio di abbigliamento - E' una presa in giro. Chi deve fare gli acquisti per Natale aspetta qualche giorno e non spende durante le feste. Sarebbe più opportuno anticipare i saldi a prima di Natale o posticiparli a dopo la prima metà di gennaio. In questo periodo dell'anno sono un controsenso”.

Identico parere esprime Martha Pohl del negozio Mode Sofia di via delle Corse: "È una scelta, quella del periodo per i saldi, che favorisce sì gli affari, ma quelli che sono mancati nel periodo delle festività. Alla fine il nostro giro di affari non trova giovamento. Capisco che il problema non è di facile soluzione: bisognerebbe, per esempio, mettersi d'accordo con la Provincia di Trento dove le svendite sono iniziate già il 2 gennaio”.

Ma i consumatori che ne pensano? Ieri mattina erano numerosi, sia in centro che in periferia, alla ricerca del capo offerto a prezzi scontati. Dice Antonio Presti: “Ho acquistato un paio di guanti da ciclista e li ho pagati lo stesso prezzo che era indicato prima di Natale. In negozio mi hanno spiegato che la merce in saldo era in un apposito angolo del negozio. Non ne ho fatto una questione. Ma se vengono indicati i saldi, sarebbe più opportuno che riguardassero tutta la merce in vendita”.

Alle svendite di fine stagione non sembra interessata Olga Cavallaro: “Non sono abituata a fare la fila all'interno di un negozio prima di verificare se c'è il capo che mi interessa e poi se c'è o meno la mia misura. Una cosa mi appare fuori luogo: queste svendite di fine stagione arrivano troppo presto dopo le festività di Natale. La gente, che è in difficoltà a causa della crisi, preferisce attendere qualche giorno e poi fare gli acquisti a prezzi scontati. Mi pare un controsenso che non giova certo all'attività commerciale. Sarebbe più opportuno posticipare di qualche settimana l'inizio delle svendite di fine stagione o, addirittura, proporle prima del periodo natalizio. Avrebbero più senso”.

La corsa all'affare comunque continua. Già domenica, quando vari negozi del centro erano aperti, si sono registrati i primi acquisti da parte soprattutto dei turisti che affollavano il mercatino. Ieri s'è ripetuto quello che è diventato un "rito". Lo stesso accadrà oggi, Epifania, quando i negozi aperti dovrebbero essere tanti, soprattutto al mattino.

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