Via Alto Adige, il governo blocca i fondi 

Anche Bolzano coinvolta con 18 milioni nel congelamento del piano per le riqualificazioni urbane. La rabbia di Caramaschi


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Congelati i 18 milioni per il Pru di via Alto Adige. Anche la città di Bolzano è rimasta coinvolta nel blocco a sorpresa dei fondi nazionali del programma per la riqualificazione urbana e le periferie. La maggioranza M5S–Lega ha approvato un emendamento al Senato all’interno del decreto Milleproroghe, che ha scatenato ieri la rivolta dei sindaci. Bloccati fino al 2020 i fondi di 96 Comuni sui 120 ammessi nella graduatoria del piano periferie, tra questi appunto Bolzano e Trento. La notizia arriva dopo il taglio di 1,1 milioni a Bolzano per progetti di integrazione dei migranti comunicato la scorsa settimana.

L’emendamento era passato inosservato la scorsa settimana, durante la discussione in aula. Lo stop non è ancora definitivo, perché il Milleproroghe deve essere approvato anche alla Camera. «Diamo per scontato che gli diano il via libera in settembre, non mi aspetto ripensamenti», anticipa il sindaco Renzo Caramaschi, arrabbiato come gli altri colleghi d’Italia. L’Anci, l’associazione dei Comuni, è mobilitata e valuta i ricorsi. «Bloccano la Tav, bloccano i piani di riqualificazione, poi non si stupiscano se il Paese si ferma», accusa Caramaschi, «Hanno bisogno di soldi. Quel bando vale 2 miliardi e hanno pensato di metterci mano».

I 18 milioni erano stati la sorpresa del 5 gennaio 2017, quando la Gazzetta ufficiale aveva pubblicato il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri con la graduatoria dei 120 Comuni ammessi al finanziamento del «Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie». Quando era venuto a sapere del bando, Caramaschi quasi per scommessa aveva deciso di partecipare, presentando il Piano di riqualificazione urbana di via Alto Adige. L’operazione Benko porterà alle casse del Comune 100 milioni di euro, frutto della vendita dei terreni. Il Comune dovrà però finanziare opere di urbanizzazione per circa 30 milioni (il tunnel sotto via Alto Adige, altre opere viarie, fognature e altro). È su queste opere di riqualificazione che il Comune è riuscito a entrare nella graduatoria, ottenendo 18 milioni: la nostra città era al posto 119 su 120 Comuni ammessi al piano. Ora lo stop. Dal punto di vista pratico per Bolzano non scatta una emergenza, chiarisce Caramaschi: «Abbiamo inserito la previsione di spesa dei 18 milioni nel bilancio per il 2021. Se il governo manterrà fede alla promessa di sbloccare i fondi nel 2020, non dovremmo avere problemi. Altrimenti saranno 18 milioni cancellati, e allora sì che bisognerà pensare a eventuali azioni di ricorso». Dal punto di vista amministrativo, accusa invece Caramaschi, l’operazione è inaccettabile: «Non parliamo di promesse generiche. I sindaci hanno firmato una convenzione con la presidenza del Consiglio. La nostra ci è stata restituita il 10 gennaio 2018 ed è registrata alla Corte dei Conti. È come un contratto. La procedura prevede che i fondi ci vengano trasferiti quando partono le opere». L’emendamento è stato svelato dal Pd nazionale, che ieri ha contattato il segretario Alessandro Huber: «La Lega ci mette in croce da anni per il parco della Stazione e il loro governo blocca i fondi per la riqualificazione. Complimenti».

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