Via Bari, capriolo muore dopo un volo di 4 metri

Una residente: «L’ho schivato mentre guidavo l’auto. Era molto impaurito» Si è rifugiato in un cortile e si è ferito dopo un salto: inutili le cure del veterinario


di Alan Conti


BOLZANO. È scesa in città per cercare del cibo, ma si è attardata e si è persa nel rione Don Bosco. Un errore che è costato la vita a una femmina di capriolo di un anno che ieri mattina è stata protagonista di una ricerca di gruppo da parte dei bolzanini. L’allarme parte alle prime ore del mattino, quando una ragazza in auto vede l’animale correre lungo la strada e nascondersi nei cortili: «L’ho schivata, era terrorizzata». Le segnalazioni si moltiplicano e viene avvertita la polizia municipale. Il consigliere comunale Marco Caruso pubblica un post su Facebook chiedendo a tutto il rione di aguzzare lo sguardo ed avvertire il comando dei vigili in caso di avvistamento. Nel frattempo vengono coinvolti anche il servizio forestale e i vigili del fuoco del corpo permanente di Bolzano. Il capriolo viene segnalato in piazza Don Bosco, via Brescia e via Bari. È proprio lungo questa strada che i residenti riescono a limitare la fuga dell’ungulato all’interno di un cortile, ma i suoi movimenti sono troppo rapidi per riuscire a immobilizzarlo. Alcuni ragazzi riprendono il capriolo con il proprio smartphone mentre aspettano l’arrivo dei pompieri. A quel punto, però, l’animale terrorizzato salta dal giardino attraverso una siepe convinto che il suolo dall’altra parte sia alla stessa altezza. Purtroppo precipita sulla rampa del garage schiantandosi a terra dopo 4 metri di volo. Il capriolo rimane ferito e viene catturato dai vigili del fuoco con delle reti. Immediato il trasporto al canile sanitario provinciale della Sill ma nel tragitto l’ungulato muore.

«Era una femmina di circa un anno - conferma il veterinario della Sill Giovanni Lorenzi - e non è sopravvissuta alla caduta. Ora dobbiamo capire se la causa della morte siano le botte subite dalla colonna vertebrale oppure un’emorragia interna. Abbiamo richiesto un’autopsia a un centro specializzato».

L’episodio è stato subito ripreso dalla Lav che ha criticato il recupero. «Purtroppo con le difficoltà del Crab la città è totalmente priva di un centro specializzato nel recupero degli animali selvatici. I risultati si vedono. Il capriolo non è stato visto da alcun veterinario fino all’arrivo alla Sill quando, purtroppo, era già morto».

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