il ristorante

Villa Madruzzo, gioiello senza tempo

Un posto magico, gestito con dedizione da Battista Polonioli. E piatti con radici italiane e trentine


di Angelo Carrillo


Potevamo non cogliere l’occasione di San Valentino, festa degli innamorati, per riscoprire il teatro di tante promesse d’amore. Il palcoscenico del “giorno più bello della vita”. Il luogo dove il gusto non è solo un elemento della tavola ma un armonioso arpeggio di note sui temi della perfetta ospitalità. Certo a Villa Madruzzo, un tempo eletto dai trentini luogo ideale per i matrimoni, oggi, prevale l’attività dell’omonimo Hotel e la ristorazione "à la carte".

Ma il fascino di uno dei luoghi più belli di Trento rimane immutato. E non solo per la vista. Battista Polonioli, che di questa superba villa sulle colline di Trento è patron da più di 20 anni, vi ha riversato non solo le esperienze di una vita, ma il vissuto di un talento davvero precoce.

Inviato da Brescia a metà degli anni Sessanta da uno zio cuoco alla locale scuola alberghiera di San Pellegrino Terme per imparare il mestiere fu presto notato da Andrea Scanzi, figlio di Angelo, autentica icona del turismo locale, che insegnava in quella scuola. Il 15enne smilzo ragazzo bramoso di imparare ne divenne rapidamente il pupillo e messo a bottega nei tre alberghi della famiglia Scanzi. Poi il volo per le sue prime esperienze in proprio. Il ritorno a Trento con la fortunata riapertura del ristorante Roma e quindi il coronamento di una carriera percorsa con serietà e decisione: Villa Madruzzo, lo storico albergo rilevato e ristrutturato.

Un gioiello non solo architettonico ai piedi del monte Causi, circondato dal romantico parco e costeggiato da rigogliose vigne. Nella casa della famiglia di principi vescovi costruita a metà del Cinquecento come altre strutture ricettive, per il Concilio di Trento, sale e salette, si alternano con studiata ritualità.

I prevedibili inserti storici, non oltrepassano mai la misura. Specchi eleganti, camini e lampadari importanti creano un insieme armonioso ma per nulla ingessato. Lo stesso vale per le eleganti porcellane e l'argenteria utilizzati per il servizio. La cucina rispecchia la formazione solida e classica del suo mentore.

Impeccabile, con citazioni della tradizione trentina e italiana. Un menu di pesce e uno di carne a 40 euro da cui spiluccare la trilogia di pesce (alicette marinate con burro, carpaccio di tonno e trota affumicata con burro e crostini), o il filettino di maiale avvolto nello speck con funghi porcini, patate nocciola al rosmarino e Caponatina di verdure.

Carta dei vini più che adeguata e un’esperienza che bisogna fare almeno una volta, anche se non è “il giorno più bello della vita”.

Via Ponte Alto, 26

Trento Tel. 0461 986220 www.villamadruzzo.it













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