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Vince la Confesercenti: a Bolzanoi saldi sono già cominciati

Alla fine a Bolzano ha vinto il buonsenso.  E i saldi anticipati sono partiti, magari con qualche stratagemma. Nel rispetto della legge. La sensazione è che nel braccio di ferro tra Confesercenti, Camera di Commercio, Unione e Comune, la prima abbia messo a segno un punto importante. I controlli minacciati dall’amministrazione ci sono stati, ma la tanto temuta pioggia di multe non s’è vista: appena tre contravvenzioni.


Gianfranco Piccoli


BOLZANO. La soluzione più originale l’ha adottata Upim. I prezzi sono già indicati con la riduzione, ma il negozio è tappezzato di cartelli che ricordano come gli sconti verranno applicati solo dal 9 gennaio. Quindi? Niente paura. Ieri i clienti hanno già scelto i capi da acquistare, li hanno consegnati alla cassa e in cambio hanno ricevuto un numero con il quale ritireranno (da domani) la merce. Ovviamente scontata.
 Insomma, nella «guerra dei saldi», si esalta la creatività. Nel rispetto della legge.
 La sensazione è che nel braccio di ferro tra Confesercenti, Camera di Commercio, Unione e Comune, la prima abbia messo a segno un punto importante. I controlli «minacciati» dall’amministrazione ci sono stati, ma la tanto temuta pioggia di multe non s’è vista: appena tre contravvenzioni. I vigili hanno fatto verifiche a tappeto, ma le contestazioni (verbali) hanno riguardato soprattutto i cartelli con i quali, sotto la parola saldi (stampata a caratteri cubitali), si indicava l’inizio effettivo della svendita. In alcuni casi erano troppo piccoli e sono stati fatti modificare.
 «La legge è dalla nostra parte - ha tuonato Paolo Pavan, segretario di Confesercenti - i saldi possono essere pubblicizzati due giorni prima dell’inizio effettivo». A dirlo è il comma 5 dell’articolo 15 del regolamento di attuazione della legge provinciale 7 del 2000. Un passaggio normativo che, nella sostanza, crea una zona grigia. E Pavan non nasconde che si è trattato del cavallo di Troia per anticipare l’inizio dei saldi ufficiali: «Avevamo proposto il 6 e ci hanno risposto picche. Siamo partiti il 7...».
 Pubblicizzare i saldi con due giorni di anticipo era possibile anche negli anni scorsi, ma la data d’inizio delle svendite in passato non era mai stata così lontana da quella di Trento o Verona, dove il via ufficiale è stato il 2 gennaio. Insomma, non c’era mai stato bisogno di forzare la mano - secondo Confesercenti - come quest’anno.
 Chi ha aderito all’invito di Confesercenti? Tanti, non tutti. E in molti casi le vetrine sono state allestite nel corso della giornata, dopo uno scambio di telefonate rassicuranti con l’associazione di categoria. Nella galleria Greif, da New Time, ci sono cartelli giganteschi: tutto a meno 50%. «E’ una situazione strampalata - commenta Domenico Sacco, titolare del New Time - la legge consente di pubblicizzare i saldi due giorni prima e personalmente l’ho sempre fatto. Ma poi, cosa faccio, non applico lo sconto ai clienti? Magari rischiando l’accusa di pubblicità ingannevole? La verità - prosegue - è che ci vorrebbe una data unica in tutta Italia. Bolzano non può partire con una settimana di ritardo rispetto agli altri, quando l’effetto-svendita si è già esaurito».
 Anche Angelo Curia, presidente della sezione commercio fisso di Confesercenti, ha ricevuto la visita dei vigili nel suo negozio di via Milano: «Ma, come previsto, non potevano contestarmi nulla».
 Marco Balzari è titolare del negozio Zari di via della Mostra. Anche le sue vetrine sono già in assetto-saldi: «Dovessi decidere io, preferirei partire il 20 gennaio, con una data unica per tutta Italia. Sono contrario alla liberalizzazione, che porta solo al mercato selvaggio. Almeno cerchiamo di trovare un accordo con Trento». Nel frattempo ci si arrangia: «La legge consente di pubblicizzare gli sconti due giorni prima. Certo, così si crea confusione».
 «Era meglio cominciare il 2 gennaio - commenta Andrea Balzari, titolare di Kiro’s in via Museo - qui ci sono i turisti che dicono chiaro e tondo di non voler acquistare perché non ci sono le svendite. Le minacce del Comune? Sono disinformati, la legge è dalla nostra parte. Ma una soluzione chiara va trovata, altrimenti i consumatori non capiscono più nulla. Bisognerebbe arrivare ad un accordo fra Bolzano, Trento, e Innsbruck».
 «Noi ci atteniamo strettamente alle regole - spiega Barbara Prieth, responsabile del negozio Oberrauch Zitt di via Portici - quindi si parte il 9. Certo, se qualcuno acquista un giorno prima, un po’ di sconto lo si fa comunque, soprattutto alla clientela fidelizzata». La battaglia delle date? «Ci vorrebbe chiarezza e partire tutti lo stesso giorno. Il Trentino? Il vero danno, nella provincia vicina, ce lo crea l’anticipazione della svendita nelle località turistiche».
 Da Boggi si parte con gli sconti rigorosamente il 9 gennaio. Daniele Povoli, responsabile del punto vendita, si adegua alle indicazioni aziendali, ma ammette che la situazione è tutt’altro che ottimale: «I prezzi li cambieremo venerdì sera (oggi per chi legge ndr), tuttavia non capisco per quale motivo ci debba essere una settimana di differenza tra noi e Trento: almeno in regione, partiamo tutti insieme».
 Anche da Blue Fox annunciano con due giorni d’anticipo l’avvio dei saldi: «Lo abbiamo sempre fatto, è tutto regolare, le minacce del Comune sono ridicole», spiega una delle responsabili, che punta subito il dito contro i vicini trentini: «Anticipare così tanto ci crea un danno notevole».
 Oggi si continuerà a fingere che i saldi non sono ancora iniziati. Domani il via ufficiale. Ma il tormentone, è sicuro, riprenderà con le prossime svendite













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