Violentata dal branco, indagati 3 ragazzi

La vittima è una minorenne. I fatti risalgono a qualche mese fa. L’hanno fatta ubriacare e poi hanno abusato di lei


di Susanna Petrone


BOLZANO. Una violenza senza pietà. Prima uno, poi l’altro, e poi un altro ancora: hanno fatto bere la vittima, poi l’hanno trascinata in macchina e l’hanno violentata a turno. Stupro di gruppo, si chiama. I tre violentatori ora sono indagati. La vittima è una ragazzina minorenne, che si è fatta offrire da bere dal più giovane del branco. Non poteva sapere che dietro quel sorriso, si nascondeva una bestia.

I fatti risalgono a qualche mese fa. La ragazza si reca in un locale di Bolzano. Vuole passare la serata con le amiche. Viene avvicinata da un giovane. Le dice che è bella. Le chiede il nome. Le paga da bere. E poi ancora. E ancora. Fin quando capisce che è nelle sue mani. A fine serata si offre di accompagnarla a casa. Sembra a modo, gentile. Uno che non farebbe del male ad una mosca. Invece, sa perfettamente cosa dire e cosa fare per guadagnarsi la fiducia della sua preda. E purtroppo ci riesce.

Una volta arrivati alla macchina, il ragazzo inizia a baciarla, a palpeggiarla. La minorenne si sente lusingata. Quel giovane le piace. Ma poi dice: “No, basta”. Parole che non fermano il ragazzo. In pochi istanti si trasforma. Fa cadere la maschera. La colpisce. La trascina in macchina. Le mette una mano sulla bocca. Le strappa la gonna. La violenta.

Nessuno può aiutarla. La macchina è parcheggiata in un luogo appartato. Lontano da occhi e orecchie indiscrete. Evidentemente, il violentatore sa cosa si deve fare. La sua fragile vittima, sotto choc, perde i sensi. Lui non ha compassione. Anzi. La porta a casa sua. Chiama due amici. E poi chiude la porta della camera da letto.

Per ore i tre uomini usano il corpo della ragazza. E quando finalmente finiscono, la caricano in macchina e la portano a casa. Il più giovane ricorda l’indirizzo.

La vittima è come paralizzata. Solo dopo qualche ora riesce a chiamare un’amica e a raccontare il suo inferno. All’inizio non vuole denunciare i tre uomini. Perché? Per paura. Per paura di essere giudicata. Per paura di non essere creduta. Per paura di dover incontrare di nuovo quelle tre bestie. Ma alla fine l’amica riesce a convincerla. Vanno in ospedale. Iniziano le visite. I medici confermeranno che la giovane era stata violentata da più uomini poco prima. Poi la denuncia in questura. Gli agenti della Squadra Mobile identificano i tre amici. Devono rispondere di violenza sessuale di gruppo su minore. I tre, ovviamente, negano. Dicono che la giovane era d’accordo. Dicono che la loro vittima non si è mai ribellata. Le ferite sul corpo della ragazza? Non rispondono. Sarà il giudice del tribunale a decidere. La ragazza è stata già sentita dal magistrato. Presto toccherà al branco.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità