BOLZANO. Dopo le polemiche degli ultimi giorni che hanno tenuto banco in Comune a Bolzano, Peter Thun ha annunciato il ritiro del progetto della sua azienda per il rilancio del Virgolo.
La Thun dunque abbandona il progetto del Virgolo. Non era un ultimatum, ma un addio la lettera inviata da Peter Thun al sindaco Luigi Spagnolli. L’accusa: «La nostra azienda si è presa solo fango in faccia». Spagnolli sdrammatizza: «Parleremo ancora». L’ad Denti: «Il discorso è chiuso».
Questa la comunicazione al Comune: «La nostra società ha deciso di spostare le risorse finanziarie a disposizione verso altri obiettivi». Troppo tempo è stato speso senza un solo passo concreto, è l’accusa, del progetto di costruire il Thuniversum sul Virgolo, più strutture ricettive, parco e funivia (prima proposta nel 2006). Cancellata la «Collina delle fiabe», l’azienda punterà su nuovi prodotti (linee donna e bimbo) e sulla rete di vendita (acquisizione di negozi da affiancare alla rete franchising).
Garanzie sui posti di lavoro a Bolzano. Così l’amministratore delegato Paolo Denti: «Non costruiremo altrove un Thuniversum. Resterà a Bolzano, centro ricerche compreso. E’ un punto di riferimento per l’azienda e per la città. La Collina delle fiabe resterà un sogno».
Spagnolli prova a rilanciare: «Parleremo ancora con Thun. Le cose vanno discusse, non credo che basti una lettera». Così anche il vicesindaco Ladinser: «Thun venga a discutere, a cercare una soluzione compatibile con la città». Peter Thun rientrerà la settimana prossima, ma in serata Denti replica: «La lettera è chiara».
Spagnolli era talmente convinto che la lettera di Thun fosse stata dettata dall’ultimo appuntamento annullato, che ne aveva ridimensionato il contenuto anche con gli assessori, oltre che con i media: «Toni duri, ma incontreremo Peter Thun».
Ha provveduto l’azienda a mettere sul tavolo la lettera, annunciando il ritiro dal progetto. Assente il presidente Thun (all’estero), la lettera è stata presentata dagli amministratori delegati Denti e Matthias Mair, con il direttore marketing Antonio Mandruzzato.
Infuriato il presidente provinciale Luis Durnwalder, sostenitore del progetto: «Con il Comune finisce sempre così. E’ stata persa una grande occasione».
L’8 luglio una riunione di maggioranza ha fatto saltare un appuntamento tra Spagnolli e Peter Thun. Era già accaduto. Il giorno stesso Thun ha inviato la sua lettera al sindaco (più Durnwalder e presidente Assoimprenditori Pan). Thun ricorda che l’ultimo colloquio risale al giugno 2009. In quell’occasione venne presentato lo studio di fattibilità. Ancora Thun: «Ci siamo lasciati con l’impegno preciso da parte sua che avrebbe creato un gruppo di lavoro tra Comune, Provincia e proprietari del Virgolo per valutare la fattibilità del progetto». Poi l’atto di accusa: «Nonostante ripetute richieste su a che punto fosse il progetto, a oggi saltano gli appuntamenti e non ci risulta nulla di quanto prospettato, eccezion fatta che la nostra azienda si è presa solo fango in faccia, accusata di voler cementificare le pendici del Virgolo, senza citare gli insulti personali sulla mia azienda e famiglia». La decisione era inevitabile: «E’ molto difficile per un imprenditore aspettare un arco di tempo così lungo». Questo progetto pubblico-privato, conclude, avrebbe fatto bene all’economia locale (investimento di oltre 200 milioni) oltre all’occupazione (520 posti di lavoro). Denti e Mair: «Troppe persone ci hanno accusato di essere dei cementificatori, ma non avevano visto il progetto». Quel progetto non è mai stato presentato. «Ma gli addetti ai lavori lo conoscevano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA