Vitalizi a 63 anni, c’è anche la firma di Zeller 

Polemica sull’emendamento di Svp e Pd sulle legge Richetti per anticipare la pensione ai parlamentari



BOLZANO. La legge Richetti che punta ad abolire i vitalizi di parlamentari e consiglieri regionali? Non in Trentino Alto Adige. Porta la firma del senatore Karl Zeller (Svp) un emendamento finito al centro delle polemiche insieme ad altri emendamenti di Zeller e senatori del Pd, che fissano a 63 anni l’erogazione della previdenza ai parlamentari. Il disegno di legge Richetti, approvato alla Camera, verrà discusso al Senato: prevede la cancellazione dei vitalizi già erogati agli ex parlamentari ed ex consiglieri regionali, che dovrebbero essere ricalcolati con il sistema contributivo. La legge non piace alla Svp, che la giudica «puro show elettorale». L’emendamento di Zeller prevede che la legge, se approvata, non venga applicata nei consigli regionali delle regioni speciali che abbiamo già sostituito il regime dei vitalizi con un sistema contributivo. Come in Trentino Alto Adige. L’emendamento firmato con i senatori Pd abbassa a 63 anni l’età degli ex parlamentari e consiglieri regionali per ricevere la previdenza. Una troupe di Mediaset ha intervistato Zeller. Perché confermare la differenza di trattamento tra normali lavoratori (pensione a 67 anni) e politici? Zeller ha risposto che «il mandato parlamentare non è paragonabile con un lavoro da dipendente pubblico», insomma, non si possono confrontare «mele e pere». E ancora, sempre Zeller, «se lavori in Parlamento 20 anni ed esci a 60 anni, è difficile reinserirsi nel mondo del lavoro. Vai a fare lavori umili?». Gli emendamenti di Zeller vengono contestati da Riccardo Fraccaro (deputato M5S): «Quello dei vitalizi è il più clamoroso imbroglio ai danni degli italiani e testimonia la distanza incolmabile tra i partiti e i cittadini. I comuni mortali devono lavorare oltre 40 anni sfidando il precariato e le conseguenze del Jobs Act, per poi avere un sussidio da fame grazie all’indecente legge Fornero. Con il loro emendamento, invece, Pd e Svp vogliono poter incassare la pensione privilegiata addirittura a 63 anni dopo solo una legislatura. La proposta di abolizione della norma per il Trentino, inoltre, non fa altro che svilire la nostra autonomia, riducendola a pretesto per coltivare interessi di bottega».













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