Vitalizi, la Svp frena sulla trasparenza

Bufera su Widmann, che criticando Moltrer, ha detto che non darà più i nomi degli ex consiglieri che hanno fatto ricorso



BOLZANO. «Non mi pare il caso di fare dichiarazioni sulla vicenda dei vitalizi il giorno del funerale del presidente Moltrer: come partito abbiamo deciso che se ne parlerà la prossima settimana». C’è imbarazzo nelle parole dell’Obmann della Svp Philipp Achammer. Lo stesso che traspare dalle parole del presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher : «Sto tornando dal funerale, mi sembra poco rispettoso parlare di certe cose».

Imbarazzo dunque, ma nessuna smentita, nessuna presa di distanza dalle dichiarazioni fatte dal vicepresidente del consiglio regionale Thomas Widmann - reggente fino al 4 dicembre quando verrà eletto il successore di Diego Moltrer (Patt) morto lunedì durante una battuta di caccia in Valle dei Mocheni - che ha annunciato un cambio di rotta. Il presidente Moltrer, attirandosi le ire di una parte degli ex consiglieri regionali, aveva scelto di gestire la delicata partita dei vitalizi - sia per quanto riguarda l’impatto sull’opinione pubblica che sotto il profilo giuridico - all’insegna della trasparenza, fornendo cifre e nomi di chi avrebbe dovuto restituire il denaro pubblico. Per questo, pochi giorni fa, aveva comunicato i nomi dei 51 ex consiglieri regionali che avevano presentato ricorso contro la legge che prevede la restituzione.

Adesso di ricorsi ne sono arrivati altri cinque, ma Widmann ha annunciato che non dirà di chi sono. Motivo? Non vuole violare la privacy.

Secondo il nuovo presidente reggente del consiglio regionale, Moltrer avrebbe “sbagliato” a rendere pubblici i nomi, tanto che più di un ex consigliere lo avrebbe denunciato. Per Widmann infatti sarebbe giusto dire chi riceve i vitalizi, non chi fa ricorso in quanto non avrebbe più un ruolo pubblico, ma sarebbe un semplice privati.

Basta questo per immaginare quali possono essere state le pressioni alle quali Moltrer è stato sottoposto in questi mesi anche da parte degli “amici” dell’Svp ai quali si sentiva particolarmente vicino.

Il 4 dicembre si eleggerà il suo successore: in pole position Walter Kaswalder, presidente del Patt. Lorenzo Baratter, capogruppo del partito e amico intimo di Moltrer, ieri durante il funerale a Fierozzo, ha detto chiaramente che la strada maestra resta quella della trasparenza: «Siamo fieri di esserti stati vicini e di averti rincuorato nei momenti difficili, nella tua battaglia di giustizia che era diventata la tua ragione di vita. Non devi temere, Diego, insieme porteremo avanti con ancora più forza quello in cui hai creduto. Ci insegnavi l’importanza di una politica vicina ai più deboli, l’unico modo per dare speranza e far capire che anche in politica non siamo tutti uguali». Sulla stessa linea il capogruppo regionale del Pd Alessio Manica: «Moltrer ha fatto bene a rendere pubblici i nomi dei ricorrenti, se poi Widmann deciderà di non darli più, il gruppo del Pd farà richiesta di accesso agli atti. Non renderli pubblici passerebbe come la difesa della casta che vuole nascondere le cose».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità