«Vogliamo la clausola» La strategia con Roma

Dopo la bocciatura della riforma, il governatore annuncia: «Noi andiamo avanti» Lo Statuto resta congelato, l’obiettivo è ottenere il principio dell’intesa



BOLZANO. Ieri sera le dimissioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Domenica l’affossamento della riforma costituzionale. «Ma noi a quella clausola di salvaguardia non rinunciamo»: Arno Kompatscher annuncia la nuova strategia sull’autonomia e i rapporti con Roma, alla luce degli scossoni governativi.

Alla Svp la riforma «centralista» non piaceva, ma su quel treno era riuscita a caricare la «norma delle norme», attesa da molti anni: il principio dell’intesa tra Stato e Provincia (Regione) nelle modifiche allo Statuto di autonomia. La clausola di salvaguardia prevedeva che la nuova ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni non si applicasse alle «speciali» fino alla «revisione» degli Statuti.

Puntando sulla clausola, la Svp ha portato in dote a Renzi la vittoria del «sì» in Trentino Alto Adige. Non è servito per cambiare le sorti del referendum, ma da quella pioggia di voti (63,69% di sì in Alto Adige) Kompatscher riparte: «Il risultato del referendum ci consegna un chiaro mandato nelle trattative con Roma». L’obiettivo è conquistare la clausola sulla intesa, nonostante la bocciatura della riforma. Kompatscher lo ha annunciato ieri durante il discorso sul bilancio 2017 in consiglio provinciale: «Il primo passo consiste nel creare le condizioni affinché si possa mettere mano alla revisione dello Statuto di autonomia, necessaria dal 2001, senza correre rischi, vale a dire secondo il principio dell’intesa, come era previsto dalla clausola di salvaguardia inserita nella riforma della Costituzione». Sul «come» Kompatscher non si sbilancia: «Non sarà certo un percorso di pochi mesi. Si può pensare a un livello di rappresentanza bilaterale. Ne parleremo con Roma e con Vienna». Ma non è l’unico annuncio. Fino a quando non si troverà un meccanismo «sicuro», lo Statuto resterà congelato. «È impensabile metterci mano ora, senza garanzie», conferma Kompatscher. Sempre più marginale il ruolo della Convenzione per l’autonomia, che dovrebbe presentare una proposta di revisione dello Statuto. Kompatscher: «La Convenzione va avanti. La sua proposta fornirà una base». In attesa di tempi migliori.

Per compensare ciò che è stato perso, la «clausola», Kompatscher elenca ciò che è arrivato. L’autonomia integrale non sembra lontana: «In questi quasi tre anni, in collaborazione con i nostri parlamentari a Roma, siamo riusciti ad ottenere la competenza esclusiva della Provincia in materia di imposte locali e di finanza locale. Con il Patto di garanzia siamo riusciti a consolidare notevolmente la situazione finanziaria della Provincia. Al nostro attivo possiamo vantare undici nuove norme di attuazione dello statuto, già approvate dal Consiglio dei Ministri. Altre cinque sono in dirittura di arrivo, dato che sono già state trasmesse dalla rispettiva Commissione al Consiglio dei Ministri. Altre 13 norme di attuazione sono state da noi inviate alle Commissioni e ne seguiranno altre ancora. Ci sono state attribuite competenze in undici leggi statali, abbiamo salvaguardato le competenze che già avevamo, mantenuto le “specialità” della nostra Provincia e creato facilitazioni». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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