«Voglio un futuro migliore» Ecco le Sardine di Bolzano 

Il movimento. Venerdì in piazza Mazzini la prima manifestazione. Oggi la preparazione della scaletta con i testi Giovani, ma non solo, impegnati per l’ambiente. Giovanni Gottardo: «In tanti ci siamo stancati del linguaggio di odio»


Francesca Gonzato


Bolzano. Il filo conduttore? «Dimostrare che c’è un modo diverso di parlare e fare politica: senza odio». Sardine da disegnare sui cartelli, letture e canzoni da selezionare: mancano tre giorni alla manifestazione delle Sardine a Bolzano, dopo le piazze piene in giro l’Italia. L’appuntamento è per venerdì alle ore 18.30 in piazza Mazzini.

Oggi il gruppo degli organizzatori si incontrerà per mettere a punto la scaletta. Sono Giovanni Gottardo, Nausicaa Moccellin, Manuel Zorzetto, Anna Zamperetti e Adriano Moruzzi, età ed esperienze diverse. Il loro bello, essere fuori dai giri conosciuti della politica. Per la maggior parte di loro, c’è anche l’impegno sul clima, in piazza nei «Fridays for Future». Le Sardine di Bolzano hanno ricevuto il via libera dal gruppo dei fondatori emiliani. Il riferimento in Alto Adige è la pagina facebook «Sardine Bolzano Bozen». A Bolzano c’è stata una falsa partenza, i due gruppi partiti in parallelo, la necessità per il primo (Manuel Zorzetto e Adriano Moruzzi) di smarcarsi dalla presenza di Max Maglione. «Le Sardine non si meritavano questa difficoltà iniziale. Ho pensato se non valesse la pena lasciare perdere. Ma è una scommessa troppo bella», racconta Anna Zamperetti. Vicentina di origine, 24 anni, laureata, lavora a Bolzano in un centro per minori stranieri non accompagnati: «Le Sardine mi piacciono perché giovani e famiglie escono di casa insieme per manifestare contro l’odio. Abbiamo idee simili, che ognuno declina in base alla propria sensibilità. Per me, considerato il lavoro che svolgo, dire no all’odio significa lottare contro il razzismo, che riguardi i migranti o gli omosessuali».

Si è mossa per fondare le Sardine di Bolzano, racconta Anna Zamperetti, «perché voglio avere una risposta, se qualcuno tra qualche anno mi chiederà cosa ho fatto per cambiare la situazione in Italia». Nausicaa Moccellin è la più giovane. Diciotto anni, studente di Bolzano, è l’unica di madrelingua tedesca nel gruppo degli organizzatori. È impegnata anche nei Fridays for Future, in Amnesty International in «Extinction Rebellion», movimento contro il cambiamento climatico. Quando sono nate le Sardine in Emilia si è informata. Poi ha partecipato alla fondazione del gruppo bolzanino. «Sogno un futuro migliore, ma ormai abbiamo capito che non basta sognare, bisogna muoversi», dice Nausicaa Moccellin. Alle manifestazioni per il clima c’è anche Giovanni Gottardo. Bolzanino, 21 anni, studente all’università di Trento. C’è chi prova a immaginare un movimento più organizzato, per non dire un partito. «Non lo so come andrà avanti questa storia», dice, «ma credo che le Sardine andranno lontano. C’è tanta energia. Certo che facciamo politica, anche se non siamo un partito». Nel manifesto bolzanino hanno scritto: «Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto». La non violenza è il punto chiave, dice Giovanni Gottardo: «Ci stiamo stancati del linguaggio di odio. Vogliamo fare vedere che è possibile occuparsi di politica senza fare a gara a chi è più prepotente». È un atto di sfiducia verso i partiti tradizionali? «Non è una guerra generazionale, non sono i giovani contro gli adulti. In tanti ci siamo stancati».

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