Vola già a 1300 firme la petizione anti-casta In piazza la protesta

Manifestazione davanti al consiglio provinciale: «Vergogna» Prosegue la campagna del giornale per la restituzione



BOLZANO. Protesta in piazza Magnago e protesta sul web. Il bersaglio non cambia: i vitalizi d’oro. I giovani dell’Asgb hanno organizzato ieri in piazza Magnago la manifestazione contro le maxi liquidazioni ai consiglieri regionali. Intanto è decollata sul sito dell’Alto Adige e del Trentino la petizione che chiede la costituzione di un fondo regionale per il lavoro. In poche ore abbiamo superato 1300 firme. Una cifra altissima, che da sola racconta il clima. E si prosegue.

La manifestazione. Sono arrivati in piazza con i sacchi pieni di banconote false da 500 euro. Le hanno buttate addosso ai pochi consiglieri scesi dal palazzo del consiglio provinciale, che almeno ci hanno messo la faccia. Si sono travestiti da Babbo Natale. Hanno fischiato il presidente provinciale Arno Kompatscher, che nulla c’entra con la legge del 2012 che ha permesso tutto questo, e ha provato a spiegare: «Sto andando proprio adesso a Trento per decidere in giunta regionale come uscire da questa situazione». E da Trento a metà pomeriggio è arrivato l’impegno sul fondo regionale per il welfare, in cui recuperare quei bonus (vedi articolo a lato). Erano 150 ma molto arrabbiati. «Speravamo di essere di più, ma i social media sono pieni di proteste, di sicuro non si può sminuire questa situazione», spiega Thomas Ferrazin, dei giovani dell’Asgb.

«Restituite i soldi», «vergogna», «il potere ha bisogno di controllo» hanno scritto sui cartelli. L’Asgb è il sindacato sudtirolese e mai come ieri è stato evidente quanto le liquidazioni d’oro stiano frantumando la fiducia dei cittadini nei confronti della politica, dalla Svp ai partiti di opposizione. «Non ci fidiamo più di nessuno. Le fabbriche chiudono e intanto i consiglieri in silenzio si sono assegnati 80 milioni di euro», accusa Reinhard Innerhofer, responsabile della funzione pubblica della Asgb. Presi d’assalto dai cittadini Eva Klotz (Stf) e Hans Heiss (Verdi), due dei beneficiari dei bonus. Insieme a loro si sono visti i neo eletti Brigitte Foppa (Verdi), Paul Köllensperger (M5S), Helmuth Renzler (Svp) e Bernhard Zimmerhofer (Stf). E basta. Nessun altro consigliere ha voluto ieri confrontarsi con la manifestazione. Un manifestino offre un collage dei politici «premiati», da Luis Durnwalder a Martha Stocker a Pius Leitner e Mauro Minniti. Ci hanno messo anche Kompatscher, ma Innerhofer sorride: «È appena arrivato e gli hanno lasciato questa patata bollente». «Parlare è stato importante. I cittadini ti spiegano perché sono tanto arrabbiati per queste pensioni», racconta Heiss, «sono venute persone in cassa integrazione o che vivono con la pensione minima, è ovvio che siano arrabbiati. Ci chiedono di restituire tutto, accusano noi politici di avere perso ogni contatto con la realtà». Quanta rabbia? «Avrò preso cento telefonate di protesta in questi giorni. Gli iscritti ci chiedono di fare qualcosa, ed eccoci qui», spiega Innerhofer. Alexander Wurzer scandisce: «Inaccettabile». Eva Klotz è rimasta in piazza fino alla fine: «Gli anticipi sulle pensioni sono serviti per risparmiare, ma i tempi sono maturi per una riforma più radicale. I politici hanno capito».

La petizione. La politica si sta muovendo grazie a una protesta mai arrivata a questi livelli. Prosegue dunque la petizione del nostro giornale. Per aderire è sufficiente accedere al sito www.altoadige.it o ritagliare il coupon in questa pagina e spedirlo alla redazione. (fr.g.)

GUARDA FOTO E VIDEO

SUL SITO

WWW.ALTOADIGE.IT













Altre notizie

Attualità