Zeller: «Svolta storica sui tributi locali»

Il senatore: un mese di trattative con Letta per garantire la competenza alla Provincia. Gelo sull’apertura ai Freiheitlichen


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Per Karl Zeller sarebbe stato più comodo allestire le tende negli uffici del ministro Graziano Delrio (Affari regionali). «Da un mese faccio la spola tra il ministro Delrio, il ministro Franceschini, la ragioneria generale dello Stato e Palazzo Chigi, perché è inteso che senza l’appoggio del presidente del Consiglio Enrico Letta nulla di tutto questo sarebbe stato possibile», racconta il senatore, presidente del Gruppo per le autonomie. L’obiettivo è a un passo: la Provincia avrà la competenza sui tributi locali di natura immobiliare. Potrà rimodulare o cancellare l’Imu. Il governo l’altra notte ha depositato in commissione Bilancio l’emendamento alla legge di Stabilità che riguarda i tributi locali e la revisione dei rapporti finanziari tra Roma, Bolzano e Trento. Ieri è arrivata la notizia attesa, la «bollinatura» della Ragioneria dello Stato. Ora manca il voto in commissione e in aula. «Prudenza dunque», ribadisce Zeller, che ieri ha lasciato di vedetta in commissione il collega trentino Vittorio Fravezzi . Zeller spiega i contenuti dell’accordo, «una svolta storica». Una intervista che è tanto tecnica quanto politica. Legge di stabilità e trattative con il Pd per la giunta provinciale sono legate a filo doppio.

L’emendamento all’articolo 13 è diviso in due: via libera immediato alla potestà sui tributi immobiliari e assunzione del finanziamento di servizi statali. Da dove parte?

«Dalla competenza legislativa in materia di tributi locali e finanza locale, una svolta in vigore dal primo gennaio, se l’emendamento verrà approvato. Il testo concordato con il governo modifica l’articolo 80 dello Statuto: grazie a ciò, le Province di Bolzano e Trento diventeranno di fatto autonome sui tributi locali degli immobili. Significa che la Provincia potrà legiferare l’abolizione dell’Imu o l’istituzione di nuove tariffe locali, il cui gettito andrà interamente ai Comuni. Finalmente ci tireremo fuori dai “casini” nazionali cui abbiamo assistito in pochi anni, il passaggio dall’Ici all’Imu e poi la sua cancellazione sotto ricatto di Berlusconi. Perché dobbiamo subire assurdità come l’abolizione dell’Imu per le ville, perché i nostri Comuni, cittadini e commercialisti devono navigare a vista per leggi modificate a ogni battito di ciglia? Diventeremo “specialissimi”. La Provincia fisserà i criteri di fondo, mentre i Comuni potranno decidere quanto chiedere, entro certi limiti. Una linea sostenuta da Arno Kompatscher e dal presidente trentino Rossi».

Lo Stato tratteneva una parte del gettito di questi tributi. Rinuncia in cambio di cosa?

«Non sarà gratis. Sarà una trattativa difficile e onerosa. La Provincia ha un enorme credito con la Stato, ma a sua volta deve concorrere al risanamento della finanza pubblica, si metterà tutto sul tavolo. L’autonomia integrale non ci farà diventare Bengodi».

La seconda parte dell’emendamento?

«È la più complessa. Entro il 30 giugno 2014 dovremo raggiungere un accordo sul nostro concorso agli obiettivi di finanza pubblica. Significa, per noi, tradurre gli attuali tagli e riserve all’erario per centinaia di milioni nella assunzione da parte della Provincia del finanziamento di servizi statali come le Agenzie fiscali, le funzioni amministrative e organizzative della giustizia (con l’eccezione del personale di magistratura), del Parco nazionale dello Stelvio. Le agenzie fiscali sono il piatto forte, perché Bolzano, Trento e Valle d’Aosta si assumeranno anche i controlli effettuati oggi dall’Agenzia delle entrate».

Nei giorni di fuoco la Svp ha avuto parole di fuoco verso la legge di stabilità.

«Senza questo emendamento non la voteremmo. Ma il governo si è impegnato e con Letta finalmente abbiamo trovato un interlocutore disponibile a trattare, dopo i tagli per decreto di Berlusconi e Monti. La Südtiroler Freiheit da settimane mi offende affermando che Zeller si umilia a Roma. Vedremo come va, e dopo però dovranno scusarsi. Sarebbe più comodo anche per me mettermi i Lederhosen in consiglio provinciale e appellarmi all’autodeterminazione, mentre intanto lo Stato taglia. Proviamo invece a ottenere le cose».

Dalla legge di stabilità dipende l’accordo con il Pd?

«È tutto legato, è un pacchetto... Abbiamo chiesto un segnale forte sull’autonomia. Letta lo sta dando con l’emendamento e Delrio è il miglior ministro delle Regioni che ricordi».

Se salta l’emendamento, addio giunta?

«La politica dei ricatti non porta a nulla. Stiamo lavorando bene con il Pd, che interesse dovremmo avere a rompere? Il Pd è l’interlocutore che ci ha fatto portare avanti l’autonomia. Ci penserei bene, prima di aprirci ad altre coalizioni e scegliere chi è distruttivo, invece di chi è costruttivo. La mia attività è stata tutta legata all’autonomia, nessuno ha voglia di buttare nella spazzatura il lavoro di una vita».

Lei non è tra i fan della alleanza con i Freiheitlichen.

«Dice? Comunque decideranno Kompatscher e Theiner, io sono solo un senatore».

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