È di Silandro il console ungherese

L’avvocato Armin Pinggera è stato indicato per la prestigiosa carica onoraria


di Leonardo Pellissetti


SILANDRO. L’ex senatore avvocato Armin Pinggera è la persona su cui è caduta la scelta degli ungheresi in Alto Adige per la nomina di un console onorario nella Provincia Autonoma di Bolzano.

Ad interessarsi della questione è il professor Istvan Eördögh, per diversi anni professore di storia moderna e contemporanea all’università La Sapienza di Roma e docente presso l’università di Szeged in Ungheria dopo aver insegnato anche a Bolzano all’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Eördögh specifica che gli ungheresi in Alto Adige, fissi o saltuariamente presenti, sono circa diecimila e desidererebbero un Consolato Onorario di Ungheria nella Provincia Autonoma di Bolzano per facilitare le esigenze culturali, commerciali e burocratiche legate alla loro presenza.

Il professore si interessa da anni del problema, per il quale si è messo in contatto con il Ministero degli Affari Esteri d’Ungheria, presentando ufficialmente l’iniziativa. Il primo contatto con l’Alto Adige di Eördögh risale al 1976, quando si era recato a Merano per confermare la leggenda familiare del nonno, che per primo aveva esportato i cornetti in Ungheria. Oggi risiede a Silandro ed è lui ad aver individuato in Armin Pinggera, padre dell’attuale sindaco Dieter, la persona adatta all’incarico.

Quali sono le motivazioni che hanno condotto alla scelta? «Il senatore – è la risposta di Eördögh – è persona politicamente molto equilibrata che nei suoi interventi a Palazzo Madama ha difeso gli interessi delle minoranze dimostrando molta sensibilità per i diritti dell’uomo». Armin Pinggera, classe 1944, è cresciuto a San Valentino in alta Venosta. Scuola media e ginnasio nell’abbazia benedettina di Monte Maria, maturità a Bolzano, studio universitario di giurisprudenza all’università a Firenze. Professione di avvocato fino ad oggi. Senatore della repubblica dal 1996 al 2001. Persona stimata ed equilibrata, ha svolto incarichi pubblici a Silandro. Che pensa della proposta che lo vede candidato? «Premetto che non mi considero candidato. Si tratterebbe di un servizio per una popolazione di concezione mitteleuropea di cui ho conosciuto vari rappresentanti anche al consiglio d’Europa. Però non è una mia ambizione. Se le autorità competenti decideranno o se ne occuperanno, penso che mi interpelleranno, anzitutto il Ministero degli Esteri. D’altra parte siccome la collocazione a Silandro è periferica, a prescindere anche dalla mia non verde età, penso che la scelta potrebbe anche cadere su un’altra persona».













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